CASARGO – Carabinieri in azione nelle prime ore di questa mattina a Casargo, in Alta Valsassina, dove gli uomini della Benemerita avrebbero svolto un’operazione collegata a una brutale aggressione avvenuta a Colico lo scorso 22 febbraio.
In quell’occasione un colichese di 33 anni era stato minacciato con una pistola e quindi picchiato a sangue da tre individui di nazionalità italiana.
L’episodio si era verificato nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo altolariano.
Il giovane si stava apprestando a raggiungere un bancomat per effettuare un prelievo quando aveva notato tre persone che stavano prendendo a calci alcuni sacchi dell’immondizia. Invitati dallo stesso trentatreenne a tenere un comportamento per così dire più civile, i tre gli si erano avvicinati con fare minaccioso. Uno di loro aveva estratto una pistola Smith and Wesson calibro 32 e gliel’aveva puntata contro.
Istintivamente il colichese, autista di professione, gliel’aveva strappata dalla mano e gettata in un prato, ma a quel gesto era seguito il tremendo pestaggio, conclusosi con la fuga dei tre aggressori e con i primi soccorsi al trentatreenne.
Di queste ultime ore, come detto, è la notizia secondo cui i carabinieri di Casargo, Colico e Lecco avrebbero tratto in arresto un uomo italiano, classe 1969, già conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti penali.
Non si hanno invece notizie di eventuali altri arresti operati dai militari nel territorio, ma quel che è certo è che la risposta delle forze dell’ordine dopo quanto accaduto in febbraio a Colico è stata forte e decisa, a dimostrazione del fatto che le indagini sono state svolte sin dal primo momento con determinazione.
L’episodio, del resto, aveva destato sdegno e comprensibile scalpore a Colico, dove una simile aggressione portata a termine con quelle modalità e così violenta non aveva precedenti.