Anche il Rotary Lecco Manzoni ha celebrato la “Giornata mondiale della terra”

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    LECCO – Al Rotary Club Lecco Manzoni, giovedì 26 aprile, all’Hotel Il Griso, si è celebrata la “Giornata mondiale della terra”, trattando il delicato tema “Lecco, città ecosostenibile”.

    L’ “Earth Day”, nata in America per un’idea brillante di John Kennedy, realizzata dal senatore Gaylord Nelson il 22 aprile del 1970, oggi conta oltre un miliardo di sostenitori in tutto il mondo, distribuiti in ben 192 paesi: lo scopo è quello di accrescere la consapevolezza della necessità di salvaguardare il nostro pianeta.

    Per l’occasione il Rotary Club Lecco Manzoni ha ospitato diversi relatori per fare il punto della situazione sulla situazione del nostro territorio.

    Hanno aperto l’incontro gli assessori del Comune di Lecco: Ezio Venturini (Ambiente e Trasporti) e Corrado Valsecchi, (Lavori Pubblici e al Patrimonio).

    Ezio Venturini ha rimarcato il costante impegno di tutti i cittadini verso una città sempre più pulita, grazie alla tanto caldeggiata raccolta differenziata e l’aspra lotta per contrastare l’abbandono dei rifiuti; l’aspettativa è quella di poter vivere in una città migliore, all’insegna della salute.

    Antonio Ardizzoia, Primario Oncologia Ospedale A. Manzoni Lecco

    Corrado Valsecchi, dopo aver brevemente rammentato l’impegno del Comune verso interventi di edilizia e sul patrimonio cittadino consoni al naturale habitat lecchese, ha speso due parole per un tema a lui caro, l’amianto killer nella nostra città ed il suo impegno a fianco di chi lotta per questa nobile causa.

    La parola è passata all’autorevole intervento di Antonio Ardizzoia, Primario Oncologia Ospedale A. Manzoni Lecco, il quale ha affrontato il cruciale tema della prevenzione ai tumori. “Pochi sono i tumori collegabili a cause scatenanti ben precise – ha fatto sapere – accanto al fumo, portatore di cancro a laringe, faringe, bocca, polmoni, l’esposizione all’amianto è sicuramente responsabile di una rara forma di cancro, il mesotelioma che nasce dal mesotelio, strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo, site nel torace, nell’addome, nella cavità attorno al cuore e nella membrana che riveste i testicoli. La zona più colpita è il torace, portando all’atrofizzazione dei polmoni, con conseguenti gravissime difficoltà respiratorie che inducono alla morte con estreme sofferenze. Il territorio di Lecco è interessato da altre forme di neoplasie legate a problemi ambientali; sicuramente lo smaltimento dell’amianto è un’esigenza immediata. Il mesotelioma è il tumore più frequente della pleura e rappresenta una neoplasia relativamente poco frequente ma spesso letale. La causa principale del mesotelioma è l’asbesto (amianto) con un intervallo di tempo fra esposizione e diagnosi di mesotelioma di anni (15-25 anni). E’ più frequente in quelle zone dove, per lo più per motivi professionali, è maggiore l’esposizione alle polveri di amianto. Le polveri di amianto oltre a provocare tumori sono causa di fibrosi polmonare con il quadro tipico della asbestosi”.

    Stando ai dati forniti, in provincia di Lecco vengono diagnosticati circa 10-12 nuovi casi all’anno di mesotelioma pleurico tumore difficilmente curabile. “Le armi a disposizione – come ha spiegato il Dottor Ardizzoia – sono la chirurgia, radioterapia e chemioterapia che raramente hanno finalità curative e per lo più hanno uno scopo palliativo. Anche i dati sull’efficacia dei cosiddetti nuovi farmaci (farmaci target ed immunoterapia) solo assolutamente preliminari non permettendo l’uso routinario di questi trattamenti. La aggressività del mesotelioma pleurico, la prognosi spesso infausta e l’alta sintomaticità della malattia giustificano quindi tutti gli sforzi che devono essere fatti in ambito preventivo in particolare nella bonifica dall’amianto stesso”.

    A rafforzare la parola in materia, è stata l’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma (GAM), rappresentata dal suo Presidente, Cinzia Manzoni, e da alcuni dei rappresentanti della Sottocommissione tecnico-scientifica in via di insediamento, Ombretta Fortuna, Architetto all’ambiente, Alberto Invernizzi, Ingegnere civile, Tecnico Comunale, Simone Paramatti, Creatore della Paramatti@Associati. Ne farà parte anche Isabella Vittimberga, Oncologa Ospedale Manzoni Lecco, esperta, tra l’altro, in patologie amianto-correlate.

    Simone Paramatti, creatore della Paramatti@Associati

    La Presidente del GAM ha spiegato come l’associazione sia nata dall’esigenza delle vittime indirette dell’amianto (lei stessa ha perso il padre) di portare avanti una battaglia in nome proprio di chi ha perso la vita per questo indomabile killer. Estesa a chiunque voglia sposare questa giusta lotta, l’associazione è impegnata da due anni a livello provinciale nel processo di sensibilizzazione ed informazione sul rischio amianto, nonché sul sostegno alle vittime ed ai loro familiari, spesso soli in questa battaglia. Il GAM collabora con il mondo istituzionale ed associazionistico, in primis il CNA, Coordinamento Nazionale Amianto, e con gli istituti scolastici del territorio.

    L’intervento dei membri ha descritto i futuri piani di azione in cui investiranno le loro professionalità; puntando sulla costante salvaguardia dell’ambiente nelle progettazioni di strutture e di servizi di architettura ecosostenibili, alla rimozione dell’amianto e relative procedura da innescare, alla diffusione della conoscenza della tossicità dell’amianto.

    Ha chiuso l’intervento sull’amianto Edoardo Bai, Medico ISDE, ex Direttore Dipartimento Prevenzione ASL  e Membro Legambiente, il quale ha parlato dell’allarme amianto sul posto di lavoro, citando la ricca giurisprudenza, purtroppo non sempre univoca, in materia di giustizia per le vittime dell’amianto.

    L’Architetto Ombretta Corti

    Una conclusione dell’incontro è stata offerta da Paolo Corti, architetto, archeologo, Titolare di Ar.Pa. Ricerche, che oltre ad aver raccontato l’affascinante lavoro dell’archeologo ha ricordato come “la generosità primordiale di madre natura sia stata fortemente compressa dai frequenti irriverenti interventi dell’uomo. L’analisi dei ritrovamenti del passato ci rivelano i costanti sbagli dell’uomo a discapito della sua salute e dell’ambiente. Da qui la saggezza di conoscere e custodire il passato per costruire il futuro”.

    La Presidente del Rotary Club lecco Manzoni, Prof. Avvocato Dottore Commercialista Nicoletta Spagnolo, con piena soddisfazione ha condiviso il pensiero comune ai tanti partecipanti: “ È stata una serata veramente interessante, ricca di informazioni e spunti di riflessione sul futuro nostro e della città”. E ha concluso sottolineando come una così viva attenzione, non solo cittadina, ma mondiale, è l’affermazione della “Green Generation”, che guarda ad un futuro libero dall’energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e ad un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.