LECCO – E’ di 33 persone denunciate per spaccio di sostanze stupefacenti l’esito della massiccia operazione della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Lecco in via Ferriera, culminata ieri, mercoledì, con un maxi blitz da parte degli agenti.
L’intervento di mercoledì pomeriggio è stato l’ultimo step di un’indagine cominciata circa un mese fa, come ha spiegato il Capo della Squadra Mobile Marco Cadeddu giovedì mattina.
Tutto era iniziato con le segnalazioni di diversi cittadini sull’alto stato di degrado in cui versava la stretta via che collega il centro le Meridiane con la rotonda di via Balicco, sopra la stazione, nei pressi della struttura Ferrhotel. Una strettoia presidiata, come indicavano le segnalazioni, da diversi gruppi di stranieri, richiedenti asilo, in parte alloggianti presso il vicino Ferrhotel, dediti presumibilmente all’attività di spaccio. Un’ipotesi che si è poi rivelata realtà.
Da allora, come spiegato, erano cominciati i servizi di controllo della Polizia di Stato: “Abbiamo iniziato con i classici controlli, risultati però inefficaci, sia in borghese che in divisa. Infatti i soggetti si erano organizzati con più sentinelle che presidiavano entrambi gli ingressi della via Ferriera con il compito di segnalare situazioni sospette o pericoli. Motivo per cui abbiamo dovuto procedere in maniera più articolata”.
Grazie al Comune di Lecco è stata così posizionata una telecamera dal lato di ingresso di via Balicco (Ferrhotel) che ha permesso di dare il via ad un lungo periodo di osservazione e monitoraggio: “Grazie alle immagini rilevate abbiamo potuto constatare come, in effetti, i gruppi stazionanti lungo la via (ai due ingressi e al centro, ndr) effettuassero attività di spaccio, soprattutto negli orari di ingresso e uscita da scuola, quando il flusso di persone era cioè ingente”.
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Proprio i ragazzini, molti dei quali minorenni (15-17 anni), erano i principali clienti: tramite servizi di recupero gli agenti hanno calcolato una media di 100 cessioni al giorno di stupefacente (marijuana e hashish quello spacciato) per un giro di affari da quasi 10 mila euro (al giorno). Un vero e proprio mercato dello spaccio di droga leggera, che giovani e giovanissimi potevano acquistare indisturbati per pochi euro (10 euro per 2 grammi di marijuana, la stessa cifra per 3 di hashish).
Al termine dell’attività di osservazione e recupero sono stati denunciati 31 soggetti. Mercoledì pomeriggio gli agenti sono intervenuti in borghese e in divisa, effettuando un vero e proprio blitz non solo lungo la via Ferriera ma anche all’interno del Ferrhotel. Altre due persone sono state denunciate a piede libero e circa 1 kg di sostanza stupefacente è stata trovata e sequestrata con anche l’aiuto dei cani, non solo lungo la via Ferriera e addosso agli spacciatori ma anche all’interno della stessa struttura di accoglienza, sotto ai letti, nei muri, nelle valigie.
La domanda sorge spontanea: com’è possibile che i gestori della struttura, a due passi dalla via Ferriera, non si fossero accorti di nulla? “Non era il primo controllo che facevamo all’interno del Ferrhotel – ha spiegato il Capo della Mobile Marco Cadeddu – ma il terzo. Il problema non è della struttura ma delle persone ospiti della struttura che facilmente, con l’aspettativa di alti profitti, cadono in questo giro di malaffare: da parte della Cooperativa c’è stata totale collaborazione”. Ma Cadeddu ha anche ammesso: “Da loro (dal Ferrhotel, ndr) non è mai giunta alcuna segnalazione né richiesta di intervento. I contatti li abbiamo stabiliti noi spiegando la situazione e da parte loro c’è stata la massima collaborazione“.
Dei 33 soggetti denunciati (di diverse nazionalità: Gambia, Nigeria, Mali, Senegal, Costa D’Avorio, Guinea) la maggior parte come emerso erano in possesso dei documenti che attestavano lo status di richiedenti asilo e quindi il diritto di accoglienza: 13 di loro alloggiavano al Ferrhotel gestito dalla Cooperativa Arca, 9 provenivano da altri centri di accoglienza (Cremeno, Calolzio, Ballabio e Malgrate). Due erano clandestini irregolari mentre 8 avevano già perso il diritto all’accoglienza per altri reati.
Oggi, come spiegato dal Questore Filippo Guglielmino, i 33 risultano denunciati a piede libero. Hanno perso il diritto all’accoglienza, ma il loro status di richiedenti asilo rimane riconosciuto, fino a che non verranno convocati dall’apposita Commissione territoriale che valuterà la loro posizione anche alla luce della denuncia per spaccio. “Lo status di richiedente asilo è tutelato dalla Costituzione – ha commentato il Questore – e i soggetti che ne godono hanno tutto il diritto ad essere valutati dalla Commissione anche, in questo caso”.
In poche parole non verranno allontanati dal territorio comunale, fino a che la Commissione non stabilirà se possono ancora godere dello status di richiedente asilo. Una vera e propria falla legislativa, sul quale bisognerà ragionare come ammesso dal Questore: “Allontanati dai luoghi dove alloggiavano sono ora ‘liberi’ sul territorio, con alta probabilità di recedere in questo tipo di reato”.
Intanto in via Ferriera la situazione è tornata quasi alla normalità: il Comune è pronto ad emettere un’ordinanza per la bonifica della stradina, diventata un vero e proprio bagno a cielo aperto oltre che discarica di rifiuti lasciati dai suoi frequentatori. Dopo di che si valuterà se chiudere il passaggio o se prendere qualche altra soluzione.