Calolzio. Ragazza picchiata e derubata sulla strada di casa

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VIOLENZACALOLZIO- “Sono davvero sconcertata! Ieri sera un mio affezionato cliente entra in negozio e mi chiede di visionare le registrazioni delle telecamere, così ho saputo dell’aggressione subita da sua figlia”.  Cristina Valsecchi, commerciante e consigliere comunale di Calolzio, racconta con grande amarezza quanto successo nel pomeriggio di martedì in centro paese.

Una ragazza sarebbe stata vittima di una rapina  lungo il tragitto di casa, seguita da due individui intenzionati a rubarle il cellulare. Di fronte al suo rifiuto, i due non avrebbero esitato ad alzare la mani con violenza sulla minorenne.

Un ennesimo fatto di cronaca con protagonisti dei giovanissimi che, dalle prime ricostruzioni, sarebbe successo intorno alle 14; secondo quanto riferito dal genitore alla commerciante,  la giovane al ritorno da Lecco, dove frequenta le scuole superiori, camminava dalla stazione in direzione del centro, nelle vicinanze di Corso Dante, e come si vede dalle registrazioni delle telecamere, di alcuni negozi, sarebbe stata seguita dai due ragazzi, che l’hanno bloccata sulla salita che porta al monumento ai Caduti, per poi picchiarla di fronte al rifiuto di consegnare il cellulare.

Difficile, a quanto sembra,  risalire all’identità dei due delinquenti dalle telecamere, “da quelle poste fuori dal mio negozio si vedono, ma solo di spalle e in quelle degli altri commercianti il sole di fronte non permette di riconoscerne i volti”. La giovane, in un comprensibile stato di shock e accompagnata al pronto soccorso dai familiari, non ricorda molto, l’unica cosa che ha detto ai genitori è che si tratta di due ragazzi di carnagione mulatta.

Solo lo scorso venerdì era giunta la notizia di due minorenni stranieri fermati dalla Squadra Mobile a Calolzio per episodi analoghi ai danni di coetanei, mentre altri componenti della baby gang risulterebbero ancora a piede libero (vedi articolo).

“Servono più controlli e regole ferree, perché chi sbaglia deve capire ciò che ha fatto e pagare, è un dovere della nostra amministrazione provvedere alla sicurezza dei propri cittadini, capisco che non ci siano soldi, ma siamo tutti stufi solo di parole e i genitori non possono andare ad aspettare i propri figli fuori dalla stazione per paura che venga fatto loro del male… Bisogna fermarsi un attimo e capire le difficoltà dei nostri ragazzi, stanno succedendo troppi fatti gravi!” queste le parole di Cristina Valsecchi.