MANDELLO – Grave lutto nell’ambiente del canottaggio mandellese e per lo sport in generale. E’ morto Franco Faggi, classe 1926, campione olimpico nel 1948 a Londra con il “quattro senza” davanti agli equipaggi di Danimarca e Stati Uniti. Con lui in barca vi erano Giuseppe Moioli, Elio Morille e Giovanni Invernizzi.
Originario di Perledo, dov’era nato l’8 marzo appunto di 90 anni fa, Faggi conquistò i suoi primi allori nel 1943, anno in cui si aggiudicò tra l’altro il titolo di campione juniores Alta Italia.
Tre anni dopo vinse il titolo nazionale e nel ’47 iniziò la scalata ai vertici internazionali del canottaggio laureandosi campione d’Europa a Lucerna.
Nel ’48, come detto, ecco l’alloro olimpico, cui seguiranno l’anno successivo ad Amsterdam e nel 1950 a Milano altri due titoli europei.
Gareggiò anche alle Olimpidi di Helsinki del 1952, giungendo in semifinale sempre con il suo “quattro senza”.
Complessivamente in carriera vantava un palmarès di 37 vittorie, oltre a un gran numero di piazzamenti (“di quelli non ho tenuto il conto”, ebbe un giorno a dire).
Un suo motivo di orgoglio era quello di aver portato alla Canottieri Moto Guzzi il suo caro amico Giuseppe Moioli, classe 1927, autentico mito del remo mandellese.
Faggi era solito ricordare che iniziò a remare non tanto per vocazione quanto per le insistenze di Angelo Alippi, suo compagno di reparto alla Guzzi.
Insignito dal Coni della medaglia d’oro al valore atletico, lo scorso fine anno aveva anche ricevuto il collare d’oro al merito sportivo, massima onorificenza dello sport italiano.
“La scomparsa di Faggi ci addolora – è il primo commento di Livio Micheli, presidente della Canottieri Guzzi – I risultati sportivi della nostra gloriosa società si possono del resto ricondurre al grande evento del 1948 e Franco è stato un autentico cavaliere delle acque, capace di portare Mandello e l’Aquila ai vertici dello sport olimpico”.
Commosso anche il ricordo di Riccardo Fasoli. “Ho perso un amico, un maestro e, prima di tutto, un grande uomo – dice il sindaco di Mandello, legato a filo doppio al canottaggio, disciplina che nel 2003 lo vide aggiudicarsi ad Atene i Mondiali juniores proprio nel “quattro senza” – Quando l’ho saputo ho pianto e lo farò ancora”.