Mentre Idrolario ha indetto per martedì 12 luglio, alle 17.30 nella Sala Convegni della Banca di Credito Cooperativo Alta Brianza di Oggiono, l’assemblea ordinaria con due punti all’ordine del giorno: nomina dell’organo amministrativo e determinazione della durata del mandato, del compenso e/o dell’indennità di presenza degli amministratori, la Lega Nord trova giusto il tempo di replicare alle accuse mosse dall’ormai ex presidente Ermanno Buzzi (Pdl) al sindaco di Merate Andrea Ambrogio Robbiani (Lega) e alla Lega stessa, rea a suo dire di aver complottato insieme al Pd la sua “cacciata” per ambire alla poltrona di Idrolario.
Poltrona che Ferdinando Pucci Ceresa, segretario provinciale delle camice verdi trasforma in sedia e quindi da buon lombardo in “cadréga”, precisando: “La sfiducia mossa a Buzzi non è una questione di cadréga. Tant’è che la Lega non ha mai avanzato nessuna pretesa di avere un suo uomo all’interno del Cda, piuttosto ha sempre sostenuto che servisse una managerialità differente che non è stata riconosciuta a Buzzi. Da quando Idrolario, nata come una semplice società patrimoniale, si è trovata a dover gestire il ciclo integrato delle acque, è risultato evidente la necessità di avere all’interno del Cda una managerialità differente rispetto all’attuale. Quindi quello che chiediamo, ripeto, non è la cadréga ma una miglior capacità gestionale che non ritroviamo in Buzzi”.
A togliersi qualche sassolino dalla scarpa anche il sindaco di Merate Robbiani, che Buzzi aveva indicato come colui che più di tutti aveva preso di mira la sua “poltrona”. “Se la cadréga fosse stata il mio obiettivo, avrei chiesto che il dimissionario Suzzani fosse rimpiazzato con un uomo Lega. Così non è stato. Il vero problema è che Buzzi ha sempre avuto una visione personalistica della gestione dell’azienda, tant’è che spesso decideva e gli altri dovevano mestamente stare alle sue scelte. A fronte di questa situazione alcuni sindaci hanno deciso di sfiduciarlo. Ed inutile lamentarsi e tanto meno offendersi. I fatti sono questi”.
Poi Robbiani ha ricordato come il vero oggetto del contendere “è stato il mancato recupero dei famosi dieci dodicesimi (circa 2 milioni di euro) provenienti dell’affitto delle reti del 2010, somma che Idrolario avrebbe dovuto incassare da Lario Reti, ma che Buzzi non ha mai richiesto. Poi va ricordato che nel Bilancio presentato e approvato la scorsa settimana avevamo formulato alcune richieste che non sono state accolte. E ancora una volta il Cda ha dimostrato di non voler rispettare la volontà dei soci. E siccome noi sindaci abbiamo responsabilità civile e penale di fronte alle scelte del Cda a questo punto riteniamo opportuno chiedere alla Corte dei Conti di fare chiarezza”.
Infine Robbiani ha chiesto pubblicamente le scuse da parte di Buzzi: “Va bene il suo sfogo, ma da lui voglio delle scuse per quello che ha detto nei miei confronti e nei confronti del comune di Merate”.