ELLO – La chiesa di Ello non è riuscita a contenere le centinaia di persone giunte per dare l’ultimo saluto ad Alessandro Sironi, stroncato a soli 24 anni da un tumore.
Accanto ai parenti, mamma Nicoletta, papà Sergio, la sorella Marta, e ai familiari c’erano tantissimi giovani con la testa bassa e gli occhi lucidi, quasi a non voler credere che Alessandro non c’è più. Non solo. C’erano i volontari della Croce Verde Bosisio, associazione a cui il giovane si era iscritto per aiutare gli altri, nonostante già sapesse del male che lo affliggeva. In un silenzio quasi surreale vista la moltitudine di gente che ha seguito la funzione dalla piazza del paese, sono spiccate le parole di don Maurizio Mottadelli.
“Potrebbe sembrare una coincidenza, ma sono certo che non lo è, che alessandro è venuto a mancare proprio il Primo novembre, giorno in cui la chiesa ricorda i Santi. Oggi, sono certo, ce n’è uno in più – sono state le parole con cui il prevosto di Oggiono ha iniziato l’omelia – Non tocca a noi stabilire quanto dura la vita terrena ma dobbiamo sempre ricordare che la vera patria è nei cieli e che oggi Alessandro l’ha raggiunta. Non ho conosciuto personalmente questo ragazzo, ma da quello che mi è stato raccontato in questi giorni so con certezza che ha saputo raccogliere molti tesori in questa vita. Sempre solare, pronto a coltivare amicizie e a dare una mano a chi ne aveva bisogno nonostante sapeva di andare incontro alla morte. Non ha esitato a chiedere di entrare in Croce Verde, sono gesti che sembrano incomprensibili, ma che fanno capire che alessandro ha donato tanto, fino all’ultimo. Non ho potuto vedere il suo sguardo, ma posso immaginare ciò che i suoi occhi trasmettevano. Credo che solo i suoi occhi fossero in grado di vedere ciò che umanamente non è possibile, per la sua grande fede”.
Al termine dell’omelia, don Maurizio ha voluto lasciare alcuni minuti di silenzio. “Ognuno conservi nel suo cuore il proprio ricordo, affidiamo in le nostre preghiere alla famiglia e agli amici”.
Sul finire della cerimonia un volontario della Croce Verde ha letto dal pulpito la preghiera del Milite.
Poi, all’uscita della bara, il silenzio è stato rotto solo dalle sirene, accese in segno di saluto al 24enne. Poi un lungo applauso e le lacrime, che hanno rigato il volto dei presenti per una giovane vita spezzata troppo presto da un male incurabile.
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