LECCO – Lo ha rinvenuto già privo di vita un altro escursionista che ha dato l’allarme avvisando il vicino rifugio Azzoni: è morto, così, presumibilmente per un malore, un 56enne (P.D.), residente nella bergamasca, che sabato mattina presto si era incamminato sul sentiero 8 per il Resegone.
Il suo corpo giaceva lungo il sentiero, in Val Caldera, a 1700 metri di quota. Ricevuta la chiamata, il gestore del rifugio si è avviato verso il luogo del ritrovamento in attesa dell’arrivo dei soccorsi con l’elicottero del 118. Allertato anche il Soccorso Alpino. Purtroppo però per l’uomo non c’era più nulla da fare.
Recuperata la salma, sono iniziati gli accertamenti dei carabinieri per l’identificazione: il poveretto, infatti, era solo e non aveva addosso documenti. L’uomo aveva con sé un marsupio con le sole chiavi dell’auto ed il telefono cellulare con il quale sarebbero stati contatti i familiari. Accertata con i medici che la morte era dovuta ad un malore. L’uomo risideva nel comune bergamasco di Sant Omobono Terme.
Sempre sul Resegone, intorno alle 11, è stato richiesto di nuovo l’intervento dell’elisoccorso, in questo caso per un alpinista ferito lungo il canale Comera. L’uomo sarebbe scivolato picchiando la testa. Fortunatamente non avrebbe riportato ferite troppo serie.

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