Gatta ferita a colpi di pallini, la denuncia degli animalisti

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gatta pallini

ABBADIA – Due pallini di piombo conficcati nel torace e nella zampa: è quanto è stato riscontrato dalle lastre effettuate su una gatta soccorsa la scorsa settimana ad Abbadia Lariana e trasportata d’urgenza da un veterinario per le cure del caso.

L’episodio risale al 10 novembre scorso quando un residente ha segnalato la presenza del felino ferito alla testa in via Onedo, in località Borbino. Il personale dell’ASL ha provveduto al recupero dell’animale per portarlo da uno specialista.

Se ancora non è chiaro come la gatta si sia procurata la ferita alla testa, è invece evidente che qualcuno l’abbia presa di “mira”, con una pistola d’aria compressa o con una carabina, ne sono testimonianza i pallini ritrovati nel corpo. A rendere noto l’accaduto è l’associazione Zampamica, i cui volontari si sono recati dai carabinieri di Mandello per sporgere denuncia formale.

Vittima dell’episodio è una gatta domestica, sterilizzata, di cui non si conosce ancora il proprietario. L’associazione invita quindi a contattarli al cell 366 3136393 nel caso si abbiano informazioni utili a ritrovare il padrone del felino oppure utili a risalire all’autore del maltrattamento.

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La radiografia effettuata sulla gatta soccorsa, visibili i due pallini, uno nel torace, l’altro conficcato nella zampa

 

Non è la prima volta che si verifica un fatto simile in zona: la scorsa primavera, sempre ad Abbadia Lariana, era stata soccorsa un’altra gatta, in questo caso randagia, ferita da pallini non lontano dalla discarica comunale. Ferite troppo gravi, tanto che il medico ha dovuto sopprimere l’animale.

Qualche anno fa, invece, a Mandello un gatto era stato colpito da una freccia sparata con una balestra e si era salvato per miracolo.

“Le associazioni Zampamica 2010 ed Enpa, unitamente al gruppo zoofilo “4Gatti”, condannano nel modo più fermo questi atti violenti e vigliacchi contro creature indifese – fanno sapere gli animalisti che si appellano ai cittadini – denunciate, anche in forma anonima, chi si rende responsabili di questi atti irresponsabili e violenti”.