LECCO – “Se segni questa domenica, ti regalo dei coltelli”.
Fummo di parola entrambi, io quella domenica segnai e Luigino, la partita successiva, si presentò al campo con una confezione di coltelli.
Tifosi d’altri tempi e storie di un calcio di provincia che forse non ce ne sono più.
Persone che la dicono lunga su cosa sia veramente la passione per lo sport e per il calcio in particolare.
Lui, Luigino, premanese doc, per anni ha vissuto a Civate dove lavorava nella sede distaccata delle Coltellerie Montana e dove il campo di calcio più vicino era distante poco meno di un chilometro. Inevitabile, per uno come lui, diventare tifoso della squadra locale come, ne sono convinto, lo sarebbe diventato di qualunque altra squadra se fosse finito a lavorare altrove. Perché per lui la passione per il calcio andava oltre i colori e le “fedi”.
La domenica: sole, acqua, freddo, vento, in casa o fuori casa, Luigino c’era. Sempre.
In tribuna o aggrappato alla rete. Attento, silenzioso, seguiva con passione e trepidante le partite.
Lui giocava con noi, a volte forse più di noi, calciatori (o presunti tali) che qualche sabato non proprio regolare lo si faceva a discapito della prestazione domenicale. Lui no, c’era sempre con la testa e con il cuore (fosse potuto entrare in certe occasioni…).
Al campo, a volte, arrivava persino prima delle squadre.
“Allora? – mi chiedeva, aggiungendo – Mi raccomando oggi. Segna!”.
Già, perché alla fine, come diceva anche mio padre per “veenc al balun, bisugna tra la deent” (per vincere al pallone bisogna buttarla dentro).
Poche storie.
Oggi, è giunta la notizia che Luigino ci hai lasciato. Ci eravamo visti l’ultima volta lo scorso anno al Giir di Mont, nella sua Premana. Sempre col sorriso e a ricordare quei tempi a Civate.
Questo è un mio piccolo pensiero, un modo semplice per ricordati.
Potessi, ti farei intonare un grande coro, da stadio. So che lo apprezzeresti nonostante la tua riservatezza e la tua timidezza. E allora vola Luigino, vola!
Persone come te non si dimenticano.
Lorenzo Colombo