LECCO – Comincerà il 15 aprile prossimo il processo nato dall’operazione “Insubria”, diretta dal Procuratore Aggiunto della Dda di Milano Ilda Bocassini e dai Sostituti Procuratori Paolo Storari e Francesca Celle. L’indagine, avviatasi negli ultimi mesi del 2012, è stata condotta dal Raggruppamento Operativo Specali Carabinieri ed è cultimata lo scorso novembre con l’arresto di 38 persone, tutte presumibilmente riconducibili a tre “Locali” di ‘ndrangheta radicate tra le provincie di Como e Lecco.

Associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi sono alcuni dei capi di accusa che pendono sui 38 imputati, 18 dei quali lecchesi: per 37 di loro è giunto nella giornata di ieri il decreto di giudizio immediato emesso dal Gip del Tribunale di Milano Simone Luerti: imputati e difensori dovranno presentarsi in aula della VI sezione penale del Tribunale di Milano il prossimo 15 aprile, con la prima udienza fissata per le ore 9. Escluso dal decreto del gip Luerti l’imputato lecchese Michelangelo Panuccio, attualmente agli arresti domiciliari.

15 i giorni di tempo a disposizione degli avvocati per decidere eventuali riti alternativi: tra i penalisti lecchesi che saranno impegnati nel processo Stefano Pelizzari e Marilena Guglielmana, quest’ultima a fianco di Giovanni Marinaro, calolziese già assistito dalla Guglielmana in occasione dei fatti di Wall Street.

Come già successo per “Metastasi”, in apertura di processo non sono da escludere alcune questioni preliminari relative alla competenza territoriale, anche se, ha fatto sapere l’avv. Guglielmana, la strada non sarà ugualmente in discesa: i fatti contestati agli imputati sono infatti avvenuti tra Lecco e Como, condizione che potrebbe rendere più difficile al collegio giudicante la richiesta di considerare la competenza territoriale.

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