NIBIONNO – “Ho sentito delle urla provenire dal palazzo ed ho subito allertato la Polizia”. E’ il racconto rilasciato ai cronisti inglesi dal titolare del ristorante cinese dall’altro lato della strada dell’edificio dove stava avvenendo il furioso pestaggio che ha provocato la morte di Joele Leotta e il ferimento dell’amico Alex Galbiati.
“Un edificio frequentato perlopiù da persone dell’est d’Europa e spesso ubriachi” prosegue nel racconto il ristoratore. E che potessero essere alterati dall’alcool gli assassini di Joele sembrerebbe essere una delle ipotesi vagliate dalla polizia che sta proseguendo nelle indagini sul caso.
Indagini che si stanno concentrando in modo particolare su quattro cittadini di origine lituana, che oggi sono comparsi in videoconferenza di fronte alla Medway Magistrates’ Court e formalmente incriminati per la morte del 19enne nibionnese. La posizione degli altri sei fermati è ancora al vaglio degli inquirenti.
“Teniamo alta la tensione della Polizia inglese sul caso e abbiamo un loro impegno per una soluzione quanto prima della vicenda” ha spiegato all’ANSA il Console d’Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti.
Nel frattempo non è ancora chiaro quando la salma di Joele potrà tornare a Nibionno dove la giunta comunale ha deciso di indire il lutto nazionale per nel giorno dei funerali.