CALOLZIO- “Il comune non ha avuto nessuna comunicazione ufficiale in merito alla chiusura del cosiddetto suk del Lavello”, queste le parole del primo cittadino Cesare Valsecchi, all’indomani del comunicato del gruppo Lega Nord, che già esultava per la (presunta) buona riuscita delle “trattative” con i proprietari del piazzale.
“C’è stato un incontro fra amministrazione e proprietari qualche tempo fa, quando volevano estendere questo tipo di attività anche al sabato e in cui è stato detto che non eravamo assolutamente d’accordo, ma in comune non ho avuto nessuna comunicazione ufficiale, probabilmente è stato detto dai proprietari in un dialogo privato” ha continuato il sindaco, affermando di essere venuto a conoscenza dell’intenzione dei proprietari di non affittare più il parcheggio sterrato della discoteca Dancing Lavello, in seguito alle tante polemiche, ma “rimangono solo voci, prima di dare la comunicazione devo avere dei documenti scritti dalla società che organizza questo tipo di commercio”.
Attacco anche al gruppo Lega Nord, che nel comunicato (vedi articolo qui) affermava: “come gruppo consigliare siamo particolarmente soddisfatti per aver dato un contributo importante, anche attraverso le nostre mozioni e iniziative sul territorio, alla soluzione del problema… Senza dimenticare l’intervento della Regione Lombardia, che lo scorso mese di aprile ha approvato una nuova legge con vincoli più rigorosi per questo tipo di attività e le denunce del Presidente Rino Barbieri di FIVA Confcommercio Lecco”;
“La Lega non c’entra niente– continua Valsecchi- è una libera scelta dei proprietari se affittare o meno, i controlli delle Forze dell’ordine sono una cosa a parte, sono sempre stati fatti fin dall’anno scorso, e non c’entrano con la regolarità o meno di poter svolgere il mercatino”. Anche il richiamo alla legge regionale esulerebbe dal caso, secondo il primo cittadino calolziese; “in Prefettura durante l’ultimo incontro è stato sottolineato come quella legge riguarda solo il commercio di ambulanti in possesso di partita IVA, al Lavello si tratta di privati che vendono i loro prodotti e che quindi non rientrano nel commercio professionale, non è una dichiarazione pertinente”.
L’amministrazione comunale è cauta, quindi, ed aspetta una comunicazione da parte della società che da oltre un anno a questa parte, organizza ogni domenica il mercatino passato alle cronache per la dubbia provenienza della merce in vendita, “il comunicato della Lega, ad ora, è ufficioso, non c’è nessun riscontro ufficiale, magari sono vere le voci, ma non posso confermarle finché non avrò dei documenti scritti” conclude Valsecchi.