Belledo, vandalizzato il lavatoio. “E’ uno sfregio a tutto il rione”

Tempo di lettura: 2 minuti
La lastra danneggiata del lavatoio di Belledo

Danneggiato il lavatoio di Belledo che era stato messo a nuovo dai volontari

Irene Riva: “I responsabili sappiano che hanno fatto arrabbiare tutta la comunità”

LECCO – Era stato rimesso a nuovo con impegno e fatica dai volontari ed ora ignoti, con un gesto apparentemente insensato e brutale, hanno rovinato quello che era il simbolo di rinascita e cura di alcuni angoli dimenticati della città: per questo c’è amarezza a Belledo dopo il danno che ignoti hanno causato al lavatoio di via Fiocchi.

Qualcuno avrebbe spaccato una delle pesanti lastre a cavallo tra le vasche della struttura. Del fatto è già stato avvisato il Comune che ha inviato sul posto la Polizia Locale e transennato la zona. Nel frattempo Irene Riva, presidente dell’associazione ‘Femminile Presente‘ (che si era occupata del restauro del lavatoio) ha fatto sapere che sporgerà denuncia ai carabinieri:

“E’ difficile non pensare che sia un gesto voluto, per rompere una lastra del genere è possibile sia stata usata una mazza o qualcosa del genere – spiega Irene Riva – e chi è stato deve sapere che questo gesto ha fatto arrabbiare l’intera comunità, che teneva a quel lavatoio. Chi ha commesso questo atto pensa forse di aver fatto un dispetto all’autorità, invece quanto accaduto è uno sfregio e un danno per il rione”.

I lavatoio di Belledo nel giorno dell’inaugurazione dopo i lavori nel 2018, nella foto Irene Riva presidente di Femminile presente

“In questi mesi ci siamo impegnati nella costituzione di due comitati, a Belledo e a Falghera, affinché gli stessi cittadini fossero coinvolti nella cura dei due lavatoi restaurati e abbiamo raccolto grande partecipazione e si stava preparando il regolamento – spiega la presidente di Femminile Presente – c’eravamo proposti, e l’avremmo fatto proprio in questi giorni, di parlare anche ai ragazzi che hanno scelto il lavatoio come punto di ritrovo serale, per responsabilizzare loro in primis sulla necessità di tenere curati questo luogo, perché di tutti e anche loro”.