La crisi viabilistica di domenica mattina sotto i riflettori delle istituzioni
Gattinoni: “Non possiamo permettere che lo stato delle nostre strade sia questo”, Hofmann: “Oggi si è consumata la tempesta perfetta”
LECCO – Città e strade del lecchese in tilt per tutta la mattinata a seguito della caduta di alcuni massi sulla SS36 in direzione nord. Ingorghi e traffico hanno bloccato il lungolago e la cittadina di Lecco fino alle 13, orario in cui la superstrada è stata riaperta, e non sono mancati incolonnamenti anche a Ballabio e nel resto della Valsassina, eletta come via alternativa per consentire agli automobilisti il transito verso l’Alto Lago.
Quanto successo ha provocato non poca indignazione tra gli utenti della strada, a detta dei quali sono mancate le indicazioni sulle strade alternative da seguire e il personale preposto a darne. Una situazione non nuova nel panorama viabilistico territoriale, che vede di frequente il verificarsi di accadimenti del genere, tanto da far interrogare sull’effettiva presenza di un piano di emergenza per l’amministrazione del traffico.
Abbiamo interpellato in merito alcune cariche istituzionali, primo su tutti il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni che, nonostante si trovasse in vacanza mentre erano in corso i fatti, ha seguito la vicenda a distanza.
Gattinoni: “Ci siamo subito attivati per affrontare la crisi viabilistica”
“A stabilire la viabilità d’emergenza è l’Amministrazione provinciale – ha precisato il primo cittadino raggiungo telefonicamente – lungo tutta la SS36 a partire da Monza sono stati posti cartelli segnaletici per indicare le uscite da prendere e quali erano chiuse. Le uniche strade alternative per far confluire il traffico in situazioni come queste sono la nuova e la vecchia Lecco Ballabio, vie dal calibro nettamente inferiore rispetto alla superstrada, su cui la maggior parte dei veicoli in condizioni normali transita. Per quanto concerne invece la gestione in città, abbiamo fatto entrare con anticipo gli agenti di polizia in servizio per affrontare la crisi e presidiare gli incroci di nostra competenza, dal ponte Kennedy alla traiettoria verso la Valsassina in Corso Matteotti. In aree al di fuori del perimetro comunale, come lo svincolo dell’Orsa, la pertinenza è di Abbadia e di Anas”.
In molti sui social hanno evidenziato come la situazione viabilistica sia problematica già da tempo, e ci si interroga anche su come verranno amministrati episodi simili in futuro, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, dato che Lecco e dintorni diventeranno importanti snodi di transito per raggiungere le località olimpiche.
“Una preoccupazione fondata e veritiera – commenta a riguardo il primo cittadino – opere come il quarto ponte serviranno proprio a rendere più scorrevole questa zona nevralgica. Siamo consapevoli che non si possano affrontare delle Olimpiadi in queste condizioni, anche Anas lo è. Ancor prima di pensare all’evento sportivo però, non possiamo permettere che lo stato ordinario delle nostre strade sia questo per chi le percorre abitualmente, che sia per andare al lavoro o per trasportare merci”.
“Servono infrastrutture più performanti”
Prosegue poi: “Sono due i principali livelli di criticità sulla SS36: uno si verifica dal lunedì al venerdì, dove il traffico si intensifica per ragioni lavorative, e un altro presente dal venerdì sera alla domenica sera, dove gli incolonnamenti si creano per ragioni turistiche. Entrambi questi scenari implicano un sovraccarico di flusso sulle nostre strade, pertanto è indubbio che servano infrastrutture più performanti. Non solo: anche una gestione più dinamica dei flussi in caso di emergenza”.
Il sindaco Gattinoni ritorna poi a soffermarsi su quanto avvenuto questa mattina: “Sicuramente il fatto di oggi conferma quanto sia utile la progettualità che ormai da mesi stiamo portando avanti ai tavoli di discussione insieme alle autorità competenti. Al di là dell’episodio odierno infatti, discussioni e proponimenti in merito alla questione viabilistica erano già in atto”.
‘La tempesta perfetta’
Per la presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann quella che si è consumata oggi è la cosidetta ‘tempesta perfetta’: “Chiusura della Statale 36 in direzione Nord, cioè verso gli ‘sbocchi’ turistici per Milano, la Brianza ed anche la bergamasca, domenica prima di Ferragosto, un traffico superiore alla norma e la maggior parte del personale delle forze di polizia in ferie – commenta – come Provincia abbiamo seguito pari passo l’evolversi della situazione mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili, sicuramente qualcosa poteva e doveva essere gestito meglio ma da parte delle istituzioni c’è stato il massimo impegno nell’affrontare questa crisi”.
La mattinata per la presidente Hofmann è trascorsa in Prefettura al tavolo per la viabilità convocato d’urgenza per far fronte alla situazione traffico, rapidamente degenerata dopo la chiusura della SS36: “Per noi in particolare il problema è stato la Provinciale 62, ovvero la Valsassina, il traffico si è riversato tutto lì. Purtroppo anche a Lecco non è andata meglio, le auto si sono ugualmente incolonnate in lungolago senza sapere della strada chiusa”.
“Gli avvisi della chiusura lungo la SS36 messi in ritardo”
Proprio il tempismo delle informazioni ai viaggiatori è stato un ‘tasto dolente’, Hofmann non si tira indietro: “Gli avvisi della chiusura sono stati messi tardi, da parte nostra abbiamo subito chiesto ad Anas, che ricordo è l’ente competente per la Statale, di attivarsi: il periodo è quello delle ferie, era prevedibile che oggi in molti si spostassero dalla Brianza e da Milano verso le nostre zone, pertanto abbiamo chiesto di anticipare gli avvisi e renderli evidenti già a Monza. Sono comparsi sui pannelli a led, ci è stato detto, alle 10.30 la notizia della chiusura della super circolava già su TgCom e sui principali quotidiani nazionali ma in molti si erano già messi in viaggio e probabilmente hanno pensato che ora che sarebbero arrivati a Lecco la cosa si sarebbe risolta”. Ma non è stato così, come la mattinata da incubo ha dimostrato.
Pochi agenti di polizia a disposizione per il presidio del traffico
“La cartellonistica è stata carente e questo ha creato il caos che abbiamo visto. A ciò aggiungiamo la difficoltà di garantire presidio immediato delle zone più sensibili da parte delle forze dell’ordine, in questo periodo di ferie in organico ridotto. I nostri già pochi agenti di Polizia Provinciale sono stati subito inviati a Ballabio per gestire il traffico alla rotonda tra la strada vecchia e la strada nuova, purtroppo però poco dopo sono stati chiamati a Vassena (Oliveto Lario) per la presenza di un cinghiale ferito sulla spiaggia: essendo la competenza per la fauna selvatica nostra abbiamo dovuto mandare lì gli agenti – ha spiegato Hofmann – in aiuto è subentrata la Polizia Locale di Lecco che ha aiutato nella gestione della viabilità, insieme alla Polizia Stradale e ai Carabinieri. Gli agenti a riposo sono stati richiamati, ci è voluto ovviamente il tempo tecnico perché entrassero in servizio”.
Hofmann ha concluso: “Più che impreparazione da parte degli enti preposti alla viabilità direi ci siamo trovati in una serie di circostanze sfortunate, la difficoltà poi è dovuta anche alla conformazione geografica del nostro territorio: si parla di viabilità alternativa, ma alternativa alla Statale 36 in direzione nord c’è solo la Valsassina che chiaramente non può sopportare il traffico di una strada come la 36. Avremmo potuto attivare il bypass se la chiusura si fosse prolungata a stasera o per più giorni, per evitare ulteriori disagi, per fortuna Anas ha lavorato velocemente per riaprire la carreggiata della Statale. Le istituzioni hanno fatto la loro parte e sono state presenti, gli uffici della viabilità della Provincia lavorano da ieri notte. Ringrazio anche tutte le forze dell’ordine per il supporto e la Protezione Civile Provinciale“.
Abbiamo poi raggiunto telefonicamente anche il sindaco di Ballabio Bruno Bussola, paese all’imbocco della Valsassina salendo da Lecco, diventato presto uno snodo critico a causa del traffico, fatto confluire lì per consentire agli automobilisti di raggiungere l’Alto Lago seguendo una via alternativa.
Non trovandosi nemmeno lui fisicamente sul posto, il primo cittadino ha così commentato: “Per ora preferisco non rilasciare alcun tipo di dichiarazione. Attendo di avere un quadro della situazione completo prima di esprimermi“.