Lecco. L’addio commosso a Daniele, 27 anni. “Non si può morire così'”.

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In Basilica i funerali del giovane lecchese, nipote di Angelo Battazza, morto sul lavoro nella ditta dello zio

La Calcio Lecco ha partecipato alla funzione. Una maglia blucelste sulla bara del 27enne

LECCO – La maglia della Calcio Lecco sul feretro ad accompagnare per l’ultimo viaggio Daniele Della Bella, lecchese, morto a soli 27 per uno sfortunato incidente sul lavoro.

Lui, tifoso della squadra cittadina e nipote del presidente onorario Angelo Battazza, era al lavoro nella nota azienda di trasporti dello zio, quando lo scorso sabato sarebbe caduto picchiando la testa. Un colpo che gli è stato fatale.

“Non si può morire così, non è giusto morire a questa età” è intervenuto nell’omelia il prevosto di Lecco, don Davide Milani, nei funerali che si sono volti ad una settimana dalla sua scomparsa in una basilica gremita di persone; tanti i giovani, amici e conoscenti del ragazzo, molti anche gli imprenditori lecchesi che con la propria presenza hanno voluto esprimere vicinanza alla famiglia Battazza. Tra i banchi della chiesa anche il sindaco Virginio Brivio e una delegazione di calciatori della società bluceleste.

Fuori dalla chiesa le tante corone di fiori in ricordo del giovane, una delle quali offerta dalla famiglia del presidente della Calcio Lecco, Di Nunno, e lo striscione esposto dagli ultras (“Il tuo sorriso resterà nel cuore della città”). Anche l’ex presidente Daniele Bizzozero ha presenziato ai funerali del ragazzo.

“Dov’era Dio? Dove era una settimana fa, quando Daniele moriva? Dio non è intervenuto. Io non so dove fosse in quel momento – ha proseguito don Milani – ma so dove è adesso, Dio è con lui e con voi che avete conosciuto Daniele, a sostenerci nel nostro dolore. Noi siamo esposti alla fatalità e Dio non può risolverci i problemi, non potrebbe essere così, non può essere questa la nostra fede”.

“La nostra presenza così numerosa oggi – ha sottolineato ancora il prevosto – è una protesta verso Dio, perché crediamo che sia ingiusto quanto successo. La nostra celebrazione è la richiesta a Dio di custodire Daniele, perché non è giusto che la vita finisca così”.

Angelo Battazza ha accompagnato l’uscita del feretro fuori dalla chiesa

Una morte che ha straziato l’intera comunità.“Sono arrabbiata con la vita. Mi chiedo perché sia capitato a te, perché questo dolore sia capitato a noi. Tu Dani non lo meritavi, meritavi di vivere e noi di averti ancora con noi – sono le parole della fidanzata Chiara, letta al termine della messa – E’ proprio vero, la vita è una questione di attimi, un attimo in più e non ti avrei conosciuto, un attimo in meno e non ti avrei perso. Invece ti ho conosciuto e poi ti ho perso”.

“Ti devo ringraziare Dani. Mi hai ridato il sorriso quando pensavo di non sorridere più. Ovunque tu sia, sarò sempre con te”.