Ospedale, le RSU: “300 dipendenti contagiati. Eroi? Siamo carne da macello”

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L’epidemia in ospedale non si ferma. La denuncia dei rappresentanti dei lavoratori alla direzione di ASST

“Come ci avete ridotto: 300 contagiati e grave assenza di dispositivi di protezione”

LECCO – E’ ancora una volta un grido di rabbia quello che arriva dalle RSU dell’azienda ospedaliera di Lecco dove i contagi di Coronavirus tra il personale non sembrano fermarsi e i numeri presentati dai rappresentanti dei lavoratori sono decisamente preoccupanti.

“Ci avete ridotto così – scrivono in un comunicato indirizzato alla direzione di ASST LECCO – 300 dipendenti infetti. Assenza grave di dispositivi di protezione. Incapacità di prevenire il contagio nei vari presidi. Incapacità di gestione del personale senza formazione adeguata. Nessun piano di sicurezza pandemico. Incapacità di applicare correttamente la rilevazione degli stati febbrili dei dipendenti”.

Accuse forti quelle rivolte dalle rappresentanze sindacali all’azienda ospedaliera e non certo le prime: diversi sono stati gli appelli avanzati dalle stesse nelle ultime settimane per tutelare i dipendenti dei presidi sanitari. “ Ora basta – scrivono – non chiamateci eroi, ma carne da macello”.

“Costatiamo dopo questa prima fase dell’emergenza una situazione estremamente preoccupante della diffusione del contagio tra i dipendenti, alcuni dei quali hanno già presentate le dimissioni senza preavviso – scrivono le RSU – Abbiamo inoltre ritorni da operatori chiamati in servizio da graduatorie che, per terrore, rinunciano al posto di lavoro. Chiediamo per l’ennesima volta Interventi urgenti che tutelino i lavoratori”.

Le rappresentanze sindacali chiedono: “tamponi per tutti i dipendenti in servizio per verificare quanto si sia diffuso il virus e prendere i relativi provvedimenti, interventi urgenti di sanificazione e isolamento dei pazienti, fornitura dei DPI, un intervento delle autorità preposte a tutela del personale e dei cittadini”.

“Consideriamo gravemente insufficienti le scelte sin qui operate dalla Direzione sia per quanto riguarda le risorse umane sia per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione per la tutela degli operatori e la loro gestione, sia per le informazioni incomplete rilasciate agli organi di stampa – scrivono – Alle autorità chiediamo con urgenza un intervento immediato e l’apertura del tavolo prefettizio con i sindaci il presiedente della provincia per decidere cosa fare da oggi in avanti. Il tempo è scaduto. Le decisione vanno prese rapidamente. Questa Direzione ASST ha fallito è ora di fermarli”.