Scomparso l’avvocato Enzo Gheza, a pochi giorni dalla morte del fratello Nino

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Si è spento Enzo Gheza, storico avvocato lecchese e papà dell’ex assessore allo Sport

Una settimana fa era venuto a mancare il fratello Antonio, volontario della parrocchia di Castello

LECCO – Aveva iniziato la professione legale nel 1961, subito dopo la laurea in giurisprudenza, e sei anni dopo aveva fondato lo storico studio in piazza Manzoni a Lecco, portato avanti nell’ultimo ventennio insieme ai figli Stefano e Roberto Costante e con Enrico Rigamonti, suo collaboratore dal 1985: l’avvocato Enzo Gheza, 82 anni, è venuto a mancare questa mattina, dopo un lunga malattia.

Si è spento nella sua casa di Maggianico, tra l’affetto dei suoi cari e della moglie Anna Todeschini che gli è stata sempre accanto in questi ultimi difficili anni. Solo qualche giorno fa, il 12 marzo, la famiglia aveva pianto la scomparsa di Antonio Gheza, detto Nino, 85 anni,  fratello di Enzo e volontario della parrocchia di Castello.

Un impegno, quello verso il mondo cattolico, condiviso dai due fratelli: Enzo Gheza è stato per lungo tempo attivo collaboratore dei missionari del PIME, presiedendo l’Advisory Board dell’associazione e partecipando a diverse missioni. Per quasi quarant’anni è stato inoltre consigliere del Seminario Arcivescovile di Milano.

Al centro Enzo Gheza con i figli Stefano, Roberto e con l’avvocato Enrico Rigamonti

Durante sua carriera da avvocato aveva instaurato importanti collaborazioni professionali con note Imprese del lecchese e ha affrontato casi drammatici: i sequestri del senatore Piero Fiocchi e di Emilia Gandola, moglie dell’industriale Pino Dell’Era, assistendo entrambe le famiglie.

Una passione per la professione legale che Enzo Gheza è riuscito a trasmettere ai figli Roberto e Stefano, quest’ultimo presidente del Rugby Lecco e già assessore allo Sport.

“Ciao Papà, buona eternità, grazie per tutto quello che hai fatto per noi – scrive il figlio Stefano – Ringrazio il Signore per avermi dato un Papà come te e per avermi concesso di tenerti la mano durante il tuo ultimo respiro, di serena eternità, un battito d’ali prima dell’ingresso nella tua nuova vita. Proteggici tutti”.