L’imprenditore Arcioni di Mandello scelto tra i probiviri di Confindustria

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Titolare della Torcitura Arcioni di Mandello, scelto per un incarico nazionale in Confindustria

Dal 1988 iscritto all’associazione degli industriali, di cui  è già stato vicepresidente

MANDELLO – Un incarico che corona anni di impegno nell’associazione imprenditoriale a tutti i livelli, da quello provinciale al nazionale: martedì, nell’assemblea annuale che si è svolta Roma, Sergio Arcioni è stato eletto tra i probiviri di Confindustria.

Sergio Arcioni

L’imprenditore mandellese, alla guida della torcitura di famiglia insieme ai fratelli Roberto e Luciana, ha fatto il suo ingresso nella Confindustria di Lecco nel 1988, prima nel gruppo giovani di cui è stato anche presidente, ha poi guidato la categoria dei tessili, è stato anche vicepresidente provinciale di Confindustria e ha successivamente assunti altri ruoli all’interno dell’associazione in ambito lombardo e italiano.

“Quella in Confindustria è un’esperienza molto positiva e che può insegnare molto ad un imprenditore – racconta Arcioni – in questi anni ho avuto modo di conoscere molte persone, alcune di queste conoscenze sono diventate vere amicizie. Imprenditori di settori diversi e con aziende di dimensioni diverse, storie differenti, eppure con argomentazioni comuni, così come la risoluzione di alcuni problemi ricorrenti nella quotidianità aziendale. L’associazione è anche uno scambio di idee e se sei umile, sai ascoltare, puoi imparare molto”.

In ambito imprenditoriale, Arcioni prosegue la storia manifatturiera, lunga oltre un secolo, iniziata nel 1877 con la Torcitura Panizza, specializzata nella produzione dei filato di seta. Il padre Alessandro Arcioni, che lavorava come responsabile in azienda, alla morte degli eredi, la acquisì negli anni Ottanta continuandone l’attività e trasformandola nella Torcitura Arcioni, che ancora oggi ha sede in via al Campo Sportivo.

“Oggi la produzione di seta è limitata rispetto al passato, la concorrenza cinese ha dei prezzi impossibili da sostenere – spiega Arcioni – abbiamo quindi ideato e messo a punto dei filati alternativi alla seta, filati fantasia, proponendo prodotti originali, personalizzati. Se agli inizi la torceria serviva solo il bacino comasco, ora siamo presenti in tutta Italia, con una quota del 30% delle vendite all’estero, in particolare in Francia, Spagna e Portogallo”.