E’ scomparso nel tardo pomeriggio di oggi, martedì, aveva 84 anni
Ha fatto la storia dell’alpinismo: nel 1961 con Cassin sul McKinley e nel 1962 fece parte della prima cordata italiana sull’Eiger
CALCO – E’ morto Romano Perego e con lui se ne va un pezzo importante della storia dell’alpinismo lecchese e mondiale.
Nato il 26 novembre 1934 a Merate, frazione Pagnano, ha sempre diviso la sua vita tra famiglia, lavoro e una grande passione per la montagna.
Nel 1960 viene ammesso nei Ragni della Grignetta e ben presto diventa uno dei punti di riferimento dell’alpinismo lecchese e non solo.
Con il suo carattere taciturno e pacato, entra in quella schiera di alpinisti che, proprio da Lecco, partiranno per compiere imprese importantissime in ogni angolo del mondo.
Nel 1961 viene chiamato a far parte della spedizione al McKinley guidata da Riccardo Cassin. I lecchesi realizzano un capolavoro salendo l’inviolato Sperone Sud della montagna più alta del Nord America.
“Quando siamo arrivati in cima era il 19 luglio 1961, io e il Romano eravamo in corda assieme e con noi c’era Annibale Zucchi – ricorda il Ragno di Ballabio Luigino Airoldi -. L’altra cordata era formata da Riccardo Cassin, Gigi Alppi e Jack Canali. Il McKinley è stata la montagna che ci ha unito, da lì poi è capitato spesso di andare a scalare assieme in Grigna”.
“Romano, come me, era uno dei pochi alpinisti a far parte anche del prestigioso gruppo francese Groupe de Haute Montagne – ricorda Airoldi -. Già nel 1963 aveva all’attivo le tre grandi nord delle Alpi: Cervino, Eiger, Grandes Jorasses”.
“E’ una perdita che si fa sentire – ha continuato -. Ci conoscevamo da sessant’anni e non l’ho mai sentito vantarsi una volta. Parlava poco ma in montagna era davvero forte. E, negli ultimi tempi, c’eravamo ritrovati ed era capitato anche di andare a fare qualche conferenza insieme”.
Accademico del Cai, era una persone che, quando nel mondo della montagna il campanilismo si faceva sentire, è stato capace di aprirsi, non a caso uno dei suoi compagni storici di cordata è stato il piemontese Andrea Mellano.
“Proprio nell’epoca d’oro dell’alpinismo lecchese, la sua peculiarità è stata quella di aprirsi a qualsiasi esperienza e non era per nulla campanilista – ricorda il presidente del Cai Lecco Alberto Pirovano -. Uomo con un’intelligenza fuori dal comune, era sempre calmo e tranquillo ma con una determinazione incredibile. Fino a pochi anni fa lo si poteva incrociare in cima alla Grignetta magari dopo aver fatto la Segantini con sua moglie”.
“Era una di quelle persone a cui era impossibile non voler bene ed era sempre propositivo – conclude Pirovano -. Ha fatto la storia dell’alpinismo e merita un ricordo speciale”.
Proprio questa sera, 12 febbraio, Romano Perego avrebbe dovuto partecipare, con i compagni di cordata Franco Solina, Gildo Airoldi e Andrea Mellano, a uno spettacolo a Milano sulla prima salita italiana dell’Eiger, il 16 agosto 1962.
Romano Perego lascia la moglie Clara dalla quale ha avuto due figli, Elena e Andrea. I funerali saranno celebrati giovedì 14 febbraio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Calco.
Di seguito una bella intervista a Romano Perego dell’archivio MoDiSca