In tanti al parco Verde di Lomagna per l’ultimo saluto alla missionaria uccisa ad Haiti
“Ci lasci un bel tesoro e un bell’impegno, ma tu resta il nostro faro sempre più brillante”
LOMAGNA – In tanti hanno partecipato questa mattina, 23 luglio, ai funerali di suor Luisa Dell’Orto, piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa ad Haiti lo scorso 25 giugno. Lomagnese, 65 anni da compiere, era chiamata l’angelo dei bambini di strada per via dell’attività che da vent’anni svolgeva a Kay Chal.
E oggi la comunità di Lomagna guidata dal sindaco Cristina Citterio, affiancata da alcuni sindaci del territorio e dalle autorità civili e militari, oltre che dai rappresentanti delle associazioni del paese, si è stretta attorno ai famigliari della suora, a partire dal fratello padre Giuseppe e alle sorelle Carmen e Maria Adele, per dare l’ultimo saluto a una donna che è stata capace di dare tanto ad Haiti ma anche alla sua comunità a cui è sempre rimasta legata.
Monsignor Luigi Stucchi, affiancato dal parroco di Lomagna don Andrea Restelli, ha celebrato la funzione: “L’angelo dei bambini, povera tra i poveri, la nostra piccola sorella Luisa è morta uccisa donandosi ai più piccoli – ha detto durante l’omelia -. La sua vita ora appartiene ancora di più a noi nella sua esemplarità, è vita che parla a tutta l’umanità con i fatti. Luisa appartiene al Signore risorto vivente e presente, perché ha amato lui. Luisa grida con la vita e con la morte, col silenzio e senza armi, che è bello donare la vita per gli altri, perché così è vita per sempre, è vita per tutti”.
In tanti hanno affollato un parco Verde preparato da decine di volontari che hanno distribuito bottigliette di acqua per far fronte al gran caldo. Ma Lomagna ha voluto esserci, una comunità che si è identificata nelle parole commosse del suo sindaco Cristina Citterio: “Mi trovo impreparata a dover esprimere un sentimento di cordoglio perché non è semplice contenere la commozione – ha detto il primo cittadino -. Suor Luisa non è piccola ma si è fatta tale nella sua immensità e nella sua capacità di dono per essere vicina a tutti i piccoli che si sono affidati a lei. I suoi occhi, la sua anima e la sua opera sono un filo di coerenza tra fede, conoscenza, parole e azioni. Suor Luisa è costruttrice silenziosa e potente di relazioni, di cultura e di pace. Luisa resta nostra ma non ci appartiene perché appartiene a un bene più grande. Cara suor Luisa cammini e camminerai ancora per Lomagna e resterai sempre nel cuore ferito ma grato di chi ti ha incontrato e ti ha conosciuto. Continua alluminare noi e la tua gente di Haiti, dobbiamo continuare la tua opera perché non può essere un sacrificio vano, fare memoria di te e del tuo insegnamento. Ci lasci un bel tesoro e un bell’impegno, ma tu resta il nostro faro sempre più brillante”.
E poi i ricordi di chi ha avuto la fortuna di vivere Haiti accanto a suor Luisa e che conserva nel cuore il ricordo della porta sempre aperta della sua casa e dei tantissimi ponti che è stata capace di creare: “Abbiamo condiviso il quotidiano, è stato un dono averti conosciuta e averti voluto bene. Ogni piccolo gesto del tuo quotidiano e di quello di chi incontravi è stato contraddistinto dall’attenzione al prossimo e dalla sua dignità. Oggi ti salutiamo anche a nome di tutti gli animatori di Kay Chal. Ti vogliamo bene, ricordiamo la bomba di energia vitale che sei, le parole scelte per ciascuna persona che incontravi”.
Presente anche il console di Haiti che, condannando l’assassinio di suor Luisa, ha chiesto ai missionari di non abbandonare Haiti e la sua gente, di non chiudere la porta, mentre le piccole sorelle del Vangelo di Charles de Foucauld hanno ricordato la capacità di suor Luisa di moltiplicare gli sforzi per gli altri: “Luisa viveva questa missione a causa di Gesù e del Vangelo. L’amicizia e la vicinanza della gente del quartiere non sono bastate per fermare questa violenza cieca e gratuita che ha spezzato la vita di Luisa. Fino all’ultimo ha condiviso il destino di tante persone anonime che, ancora oggi, subiscono violenze di ogni genere”.
Durante le esequie sono stati letti anche i messaggi del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi, e dell’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini: “La sua morte è stata benedizione: nell’imitazione del Giusto ingiustamente ucciso, dobbiamo credere che ha seminato negli assassini una parola di perdono, un invito a conversione, una testimonianza perché l’umanità non sia indotta a disperare di se stessa, constatando l’incomprensibile spettacolo della cattiveria ingiustificata, della violenza irragionevole”.
“Se oggi siamo qui in tanti è per suor Luisa – ha concluso il parroco don Andrea Restelli -. Io faccio parte dei pochi che non l’ha conosciuta fisicamente, sono arrivato a fare il parroco 15 giorni dopo la sua ultima partenza, ma sicuramente faccio parte di quella schiera di uomini e di donne che può trarre frutto e insegnamento dalla sua testimonianza”.
La famiglia di suor Luisa ha poi ringraziato tutti per le molteplici testimonianze di affetto: “Ciascuno porterà nel proprio cuore e nella propria memoria ciò che di più bello ha ricevuto conoscendo sul Luisa”. Il feretro di suor Luisa è stato poi accompagnato al cimitero, mentre il suo ricordo continuerà a vivere nella comunità di Lomagna che ha dimostrato tutto il suo affetto verso una persona capace di lasciare un segno indelebile.