Montevecchia e Calolzio in lutto per la morte di Omar, ragazzo di 17 anni, trovato privo di vita ieri
Studente al liceo di scienze applicate al Rota, giocava come portiere nell’Acd Brianza: “Rimarrai sempre nei nostri cuori”
MONTEVECCHIA – Impossibile credere che quel sorriso si sia spento per sempre. Dolore e sconcerto per la morte di Omar Gabr, il ragazzo trovato privo di vita ieri, mercoledì, in riva al fiume Adda in località Palude, poco dopo il ponte Cesare Cantù.
17 anni compiuti ad aprile, studente al secondo anno del liceo di scienze applicate all’istituto Rota, il ragazzo era scomparso da lunedì mattina, quando, come ogni giorno, aveva preso il treno per arrivare a Calolzio e andare a scuola. Quella mattina però Omar non ha mai varcato i cancelli dell’istituto situato vicino al Lavello. Non vedendolo tornare a casa, nella loro abitazione ricavata nella casa dell’ex custode delle scuole elementari di Montevecchia, papà Salah e mamma Naglaa si sono allarmati. Una preoccupazione che è diventata di ora in ora sempre più forte fino a portarli a contattare i carabinieri per sporgere denuncia di scomparsa.
Da martedì le ricerche
Nel primo pomeriggio di martedì sono così iniziate le ricerche, basandosi sul segnale captato dal suo cellulare, localizzato nella parte collinare di Calolzio. Ingente la mobilitazione di forze dell’ordine messe in campo: carabinieri, pompieri con nuclei specializzati, protezione civile, polizia locale e anche i cani molecolari, appositamente addestrati per fiutare la presenza delle persone.
Sono stati proprio loro a indicare come zona privilegiata di intervento quella situata lungo le sponde del fiume Adda. Interrotte per il buio, le ricerche sono continuate ieri mattina, mercoledì, anche con l’ausilio dell’elicottero per sorvolare la zona.
In volo l’elicottero
Ed è proprio dall’alto che è stato individuato un corpo, riverso a terra, sulle sponde del fiume. I soccorritori si sono precipitati in fondo a via Lago Vecchio, ma purtroppo per la persona trovata non c’era più niente da fare. E’ apparso subito chiaro si trattasse di Omar, anche se è stato necessario trasportare la salma in obitorio per il dolorosissimo atto del riconoscimento del cadavere da parte dei familiari.
Una notizia, quella della sua morte, che ha riempito di dolore, rabbia e incredulità le tante persone che hanno conosciuto il ragazzo e anche quelle che hanno seguito, con un mix di angoscia e speranza, la vicenda della sua ricerca. In lacrime i compagni di classe che si erano mobilitati battendo palmo a palmo i negozi di Calolzio con la sua foto, sgomenti i professori della scuola del Lavello, frequentata anche da uno dei fratelli di Omar.
Montevecchia in lutto
Un dolore inspiegabile per la comunità di Montevecchia, dove la famiglia Gabr, egiziana di origine, ma perfettamente integrata, risiedeva da anni. Il padre Salah è operaio e, come la mamma Salah, è una persona stimata e rispettata da tutti. Omar aveva tre fratelli, Mohamed, di qualche anno più grande, Fathy e la piccola Yasmin. “Il paese di Montevecchia si stringe nel dolore della famiglia di Omar” il messaggio di cordoglio ufficiale diramato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Carminati. Sotto choc e tristi anche i rappresentanti dell’Acd Brianza, la società calcistica dove Omar giocava come portiere. “Partecipiamo con grande dolore al lutto famigliare – fanno sapere della società – . Serio nel lavoro sul campo e prode nell’affrontare le sfide incontrate nello sport, vogliamo ricordare il nostro portiere con il sorriso che lo ha contraddistinto per tanti anni di militanza nella nostra società.Ciao Omar. Rimarrai sempre nei nostri cuori”.
Un messaggio di cordoglio a cui si è unita anche l’Audace Osnago, dove il ragazzo aveva giocato anni fa: “Tutti i dirigenti,allenatori e giocatori dell’Audace Osnago si uniscono al dolore della famiglia e dell’ACD Brianza per la scomparsa di Omar. Rip”. Un messaggio analogo è giunto anche dalla società Luciano Manara, dove milita invece il fratello più piccolo Fathy.