La Valletta: salgono a 14 i contagiati, ma aumenta anche la solidarietà

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Roberta Trabucchi, sindaco di La Valletta Brianza

Trabucchi: “Nei giorni scorsi, con il lungo corteo funebre in marcia da Bergamo, abbiamo assistito al nostro 11 settembre”

Ai numeri duri e crudi del contagio, il sindaco contrappone i tanti bei gesti di questi giorni: “I romani la chiamavano pietas, io parlo di solidarietà”

LA VALLETTA – “Nei giorni scorsi possiamo dire di aver assistito al nostro 11 settembre. Tutti avremo per sempre fisse nella nostra memoria le immagini dei camion militari a Bergamo che, in un lungo corteo funebre, trasportano le numerose salme fuori città. Questa scena così forte si è ripetuta ben due volte nella settimana che si è appena conclusa”. Sono queste le parole scelte dal sindaco Roberta Trabucchi per fornire alla cittadinanza i dati aggiornati sulla diffusione del coronavirus in paese.

“Il numero di contagiati da Covid-19 continua a salire. Anche noi in Valletta siamo arrivati a 14 casi e non sappiamo ancora se abbiamo raggiunto il picco di cui si parla da settimane”. Numeri duri e crudi a cui il sindaco contrappone il “volto della solidarietà, quella dei medici e degli infermieri in prima linea, ogni giorno, nei nostri ospedali. Quella delle oltre 7200 domande arrivate per il bando della Protezione Civile che si è chiuso ieri sera. Bando in cui si cercavano 300 medici. Quella della nostra comunità che dai balconi e dalle finestre si manifesta con striscioni, bandiere, musiche, canti o semplicemente candele in memoria dei ‘caduti’ di questa silente epidemia”.

Trabucchi cita anche la “solidarietà dei piccoli negozi di paese, che si danno da fare da mattina a sera per permettere di fornire provviste alle famiglie del territorio evitando loro spostamenti”, quella “degli uffici che devono garantire i loro servizi, a partire da quelli comunali, e che quindi – anche se rallentati o ridimensionati – continuano a lavorare per noi”. Tutti questi atteggiamenti hanno per il sindaco un nome: “Gli antichi romani da cui il nostro popolo discende la definivano pietas: si tratta di un senso di devozione, di rispetto verso la divinità, la patria, i genitori o altri parenti. Io la chiamo più semplicemente solidarietà. Senso di appartenenza ad una comunità. E mai come oggi lo avvertiamo così forte. Insieme ce la faremo. Continuiamo a resistere”.