Merate, l’addio a mamma Maria e al figlio Antonio: “Una vita che si conclude insieme”

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Questo pomeriggio, mercoledì, nella chiesa parrocchiale il funerale di mamma e figlio, morti a poche ore di distanza

A celebrare il funerale don Fabrizio Valtolina, amico e coetaneo  di Antonio Bonanomi

MERATE – “Stiamo vivendo un momento di dolore e sofferenza che mai avremmo voluto vivere con un mamma che muore e quasi nelle stesse ore il suo figlio primogenito”. Con queste parole, don Fabrizio Valtolina, sacerdote originario di Merate, coscritto e amico di Antonio Bonanomi, ha voluto condividere lo smarrimento e il cordoglio di un’intera comunità di fronte all’improvvisa scomparsa di Maria Conti, 86 anni e di suo figlio Antonio, 57 anni, trovato morto in casa a poche ore dalla morte dell’amata madre.

Di fronte alle due bare, accostate vicino davanti all’altare, don Fabrizio ha cercato di trovare delle parole di conforto per i familiari, in primis per la sorella Elena, privata, in poche ore, dell’amore della madre e di quello del fratello maggiore.

“Elena – ha esordito il sacerdote rivolgendosi direttamente a lei – . Perdere la mamma è un’esperienza unica: perdere, nello stesso giorno anche il fratello, è una cosa difficile da accettare. Loro che avevano fatto un’esperienza di vita comune fino a ora, hanno ricevuto la stessa chiamata verso il cielo”.

Di fronte a quanto accaduto lunedì, nel volgere di pochissime ore, “è normale portarsi nel cuore delle domande e l’incredulità che sfocia nelle stesse parole espresse da Marta, la sorella di Lazzaro e Maria, quando nel Vangelo esclama: “Signore se tu fossi stato qui””. Per don Fabrizio, l’unica risposta valida di fronte a questo forte senso di smarrimento è quella di invocare l’aiuto del Signore: “In questo momento di dolore è importante il silenzio, quel silenzio che ci permette di ascoltare la memoria di Maria e di Antonio, prestando attenzione alla loro testimonianza di vita”.

Il sacerdote ha voluto poi tessere un ritratto di madre e figlio: “Maria ha vissuto per la sua famiglia, per i suoi nipoti. Non le sono mancate le prove della vita, in particolare le malattie che l’hanno resa sempre più forte, indomabile, desiderosa di gustare la vita. Nell’ultimo anno, purtroppo, le sue condizioni di salute si sono aggravate, tanto che lei non riusciva più a essere come avrebbe voluto, sperimentando la durezza della vita nelle sue forme più complicate” ha aggiunto don Fabrizio, sottolineando di aver dato l’estrema unzione alla donna domenica, morta poi il giorno successivo.

E lunedì sera, nella sua abitazione di via De Amicis, è stato trovato privo di vita Antonio, stroncato da un improvviso malore. “E’ stato chiamato a lasciare la terra insieme alla madre. Lui, una persona semplice e mite, che viveva per il suo lavoro e per la sua famiglia, cogliendone la ricchezza giorno per giorno. A lui piaceva raccontare e raccontarsi. Oggi, il legame profondo e sincero con la mamma, si fa ancora più intenso e purificato dai legacci terreni”.

Prima di concludere l’omelia, don Fabrizio ha voluto rivolgere ancora un pensiero alla sorella Elena: “Non sarà facile, ma dal cielo la mamma e Antonio non ti faranno mancare la loro premura e il loro amore”.