90 anni, il maestro Alfredo Ripamonti ha insegnato a generazioni di osnaghesi
Memoria storica del paese e gran divulgatore, era stimato e apprezzato per il carattere altruista
OSNAGO – Una vera e propria istituzione, custode della memoria storica del paese. E’ grande il cordoglio a Osnago per la scomparsa dello storico maestro Alfredo Ripamonti, 90 anni.
Uomo colto, curioso, sempre educato e fine, Ripamonti ha insegnato a generazioni di osnaghesi, lasciando in tutti il ricordo di una persona altruista e generosa, appassionata ed empatica.
Un impegno, quello professionale, iniziato a Bevera nel 1956 fino a diventare poi, dopo alcune supplenze in diverse scuole, maestro a Osnago fino al 1994, a cui Ripamonti aveva affiancato la collaborazione in parrocchia prima come cerimoniere e poi come organista oltre all’attività di volontariato al centro di lettura di Osnago organizzando viaggi culturali nelle principali città italiane.
Ripamonti aveva collaborato anche con l’associazione Gli…Anta e Io per Osnago.
Gran divulgatore, autore anche di diversi libri basati sui ricordi e sulle testimonianze autobiografiche e di persone a lui vicine, Ripamonti aveva accettato di buon grado l’invito della parrocchia a curare la rubrica “L’angolo del maestro” sul canale YouTube dell’oratorio e del centro parrocchiale raccontando, puntata dopo puntata, la storia di Osnago.
Una vita intensa e ricca, segnata dalla dolorosissima perdita, quando aveva 48 anni, dell’amata moglie Anna, madre dei tre figli Gianpaolo, Noemi e Luisella.
E’ proprio il figlio Gianpaolo, maestro a sua volta, ad affidare alle pagine dei social un dolce ricordo del padre: “L’ho assistito fino all’ultimo e sono fiero di quello che ho fatto e mentre si avviava a lasciarmi l’ho ringraziato infinitamente per tutto quello che ha fatto per me in 61 anni. Se sono così, molto lo debbo alla sua cultura e alla dolcezza di mia madre. Ora sono riuniti in un mondo che nessuno di noi conosce, ma che c’è. So che il mio papà e la mia mamma da lassù non mi lasceranno mai solo e questo mi rende un grandissimo conforto. E posso sinceramente essere riconoscente di avere avuto “Il Maestro Alfredo” come padre e la dolce sarta Anna come madre. Non mi hanno dato tutto quello che volevo, mi hanno però insegnato a vivere rispettando e valorizzando e questo non è poco”.