VALMADRERA – Un’inchiesta sulla ‘ndrangheta fa tremare il lecchese: arrestato il sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, 37 anni ed Ernesto Palermo consigliere comunale nel gruppo misto a Lecco, dopo essere stato eletto tra le fila del PD, e già assessore in quel di Valmadrera. Le manette sono scattate anche per Mario Trovato conosciuto alle forze dell’ordine e fratello del noto boss Franco Coco Trovato.
In galera sono finiti anche altre sette persone: imprenditori del lecchese tutti accusati di associazione mafiosa, corruzione, concussione ed estorsione; tra questi, tre imprenditori, un commerciante d’auto, un immobiliarista e un artigiano muratore.
L’operazione “Metastasi”, così è stata battezzata, è stata coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Claudio Gittardi. Oggi l’intervento da parte dei finanzieri del comando provinciale di Milano con l’antimafia della Dda di Milano che ha fatto scattare le manette ai polsi dei 10 lecchesi.
Le attività investigative, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, avrebbero consentito di delineare “i componenti della predetta associazione a delinquere di stampo mafioso, avente come “reggente” il fratello di uno storico boss ed operante in provincia di Lecco, esercitando la propria influenza anche su politici locali”.
Al centro dell’inchiesta l’area di Paré dove sorgeva il locale Pareo Beach, distrutto da un incendio nel 2008. Secondo le accuse, Palermo si sarebbe mosso per conto del clan per acquisire “appalti e concessioni” e in particolare a Valmadrera si sarebbe attivato per far acquisire alla famiglia Trovato la concessione dell’area comunale del lido di Paré. Le accuse nei suoi confronti sono anche di estorsione, corruzione e turbativa d’asta.
Una tangente di 10 mila euro avrebbe invece messo nei guai il sindaco Rusconi: denaro che, stando alle indagini, il primo cittadino avrebbe intascato per acconsentire alla concessione dell’area, la cui procedura di aggiudicazione sarebbe stata revocata dopo la segnalazione atipica da parte della Prefettura . Rusconi si trova ora al carcere di Opera e l’accusa nei suoi confronti è quella di corruzione.
Nell’ambito della stessa operazione sono in corso numerose perquisizioni e si sta procedendo al sequestro, a seguito degli accertamenti patrimoniali condotti in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, di n. 17 unità immobiliari, 5 autoveicoli, n. 2 complessi aziendali, quote di n. 3 società e n. 34 rapporti finanziari (conti correnti, titoli e cassette di sicurezza), risultati nella disponibilità dell’associazione a delinquere.