Neonato morto dopo il parto. I genitori: “Vogliamo chiarezza”

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medici ospedaleOLGINATE – “Non c’è volontà persecutoria da parte dei miei assistiti, ma solo l’intenzione di accertare i fatti accaduti che hanno portato al tragico epilogo”.

L’avvocato Fabrizio Consoloni si fa portavoce dei genitori del piccolo Giacomo,  distrutti dal dolore dopo la morte del loro bimbo, deceduto lunedì in ospedale a due giorni dal parto d’urgenza all’ospedale di Lecco.

La coppia di Olginate si era recata al nosocomio nella giornata di sabato dopo un infortunio domestico, una caduta sulle scale della donna, al settimo mese di gravidanza. La corsa al Manzoni, le visite al dipartimento materno e al pronto soccorso, poi l’aggravarsi improvviso della situazione che avrebbe costretto i medici ad intervenire con un parto cesareo. Il neonato, prematuro, era stato estratto vivo dalla pancia della madre ma non è sopravvissuto, è morto 48 ore dal parto.

Una storia che ha creato grande dolore non solo  nei genitori, mamma Sara e papa Giuseppe Schena,  ma anche nella comunità di Olginate e nei tanti clienti affezionati del “La Locanda”, storico ristorante del paese gestito proprio dalla famiglia Schena, la quale ora si interroga,  chiedendosi se quanto successo poteva essere evitato.

Per questo motivo i genitori si sono rivolti allo studio legale lecchese ed hanno presentato un esposto all’autorità giudiziaria, chiamata a fare luce sulla morte del neonato.

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