Finto Carabiniere si presenta alla porta di un’anziana, ad attenderlo trova la Polizia

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Provvidenziale la segnalazione di un tassista che ha attivato la polizia

Arrestato un 24enne di origini napoletane che aveva appena sottratto oro e denaro a una anziana di Oggiono

LECCO – Un 24enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato dopo aver truffato un’anziana signora utilizzando la ormai consolidata tecnica del “finto carabiniere”. Provvidenziale l’intervento degli operatori della Polizia di Stato – Squadra Mobile e della Polizia Ferroviaria di Lecco, a seguito della segnalazione di un tassista nei pressi della stazione ferroviaria che aveva notato un giovane di origini napoletane atteggiarsi con fare sospetto tenendo un cellulare in mano.

I poliziotti si sono attivati immediatamente per non perdere di vista il ragazzo, monitorandone ogni movimento, nutrendo il forte sospetto, come poi è effettivamente è stato accertato, che fosse in attesa di ottenere indicazioni da un complice sull’indirizzo della
vittima da colpire.

Quando, visibilmente agitato, è salito su un taxi, i poliziotti hanno deciso di seguirlo fino ad arrivare nel comune di Oggiono, dove è entrato in uno stabile dove è rimasto per circa dieci minuti. Non appena uscito, i poliziotti lo hanno bloccato e controllato e si sono attivati immediatamente per individuare la vittima, un’anziana signora, raggirata con una telefonata di un fantomatico carabiniere che, dopo averle comunicato una notizia grave, l’ha convinta a consegnare tutto l’oro e il denaro in suo possesso al presunto collega.

A quel punto, il ragazzo è stato perquisito e trovato in possesso di una busta piena di gioielli d’oro e di denaro contante che l’anziana gli aveva appena prima consegnato.

Questa mattina, venerdì, in Tribunale a Lecco il 24enne è comparso di fronte al giudice Giulia Barazzetta per il rito direttissimo. A difenderlo l’avvocato d’ufficio Francesco Cogliati che ha ricostruito la “rete” in cui era finito il suo assistito, nei confronti del quale il giudice  ha convalidato l’arresto, stabilendo come misura quella dell’obbligo di dimora nel paese di residenza.

L’imputato avrebbe spiegato infatti di essere il mero esecutore materiale di una truffa telefonica ideata da altre menti e di essere stato spinto ad agire per necessità.

L’uomo quindi ha fatto ritorno oggi a casa nel Napoletano dove dovrà rispettare l’obbligo di dimora in attesa del giudizio che avverrà probabilmente con il rito abbreviato.