Rapina al gioielliere: arrestato “il più violento” della banda

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LECCO – Per settimane hanno cercato di dare un nome ed un volto agli autori dell’efferata rapina che ha lasciato sbigottita un’intera città e individuato uno dei soggetti in questione, sono riusciti a scovarlo e assicurarlo alla giustizia: c’è un clima di visibile soddisfazione tra gli agenti della Questura a Lecco, dopo l’arresto di Michel Flores, ritenuto dagli inquirenti come il più violento dei quattro sudamericani che alla vigilia di Pasqua hanno aggredito Mauro Pozzoni, titolare dell’omonima gioielleria in c.so Martiri a Lecco.

Un colpo da poco meno di 15 mila euro, con il 56enne orefice finito all’ospedale con quattro costole rotte, un trauma cranico ed una coltellata sulla gamba. Michel Flores, sempre che sia il suo vero nome visto che non esistono documenti che ne attestino l’identità se non quella dichiarata dallo stesso, è stato uno dei due individui che qualche ora prima della rapina aveva compiuto un sopralluogo in gioielleria ed il primo a scagliarsi con ferocia contro l’esercente.

Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare già dallo scorso 18 aprile, dopo un lavoro certosino da parte della Squadra Mobile di Lecco e della Polizia Scientifica di Milano, che sono riusciti a ricomporre le impronte dei rapinatori partendo dai frammenti digitali che i quattro avevano sparpagliato per la gioielleria. Trovata l’impronta e il volto, corrispondente ad un 19enne cubano (identità anche in questo caso dichiarata dallo stesso) già fermato sei mesi fa a Milano, la conferma ultima è stata data dal gioielliere che ha riconosciuto nelle foto il proprio aggressore.

Per nulla facile è stato poi per gli agenti localizzarlo e procedere al suo arresto, per questo si sono seguite le tracce telematiche che la banda aveva lasciato e attraverso la comparazione delle celle telefoniche si è giunti nella periferia milanese di Quarto Oggiaro. Come spiegato dal capo della Mobile, Marco Cadeddu, fondamentale è stata la sinergia con il commissariato di zona del quartiere, che si è impegnato in prima persona nelle ricerche.

Lunedì la svolta: una volante degli agenti milanesi ha scorto l’individuo che camminava per strada e che, capito di essere braccato, ha tentato invano la fuga per poi essere bloccato e ammanettato. Ora il giovane si trova al carcere milanese di San Vittore con l’accusa di rapina pluriaggravata e lesioni gravissime.

Soddisfazione per l’arresto è stata espressa dal gioielliere lecchese, avvisato della notizia dal dirigente della mobile,  mentre il questore Fabrizio Bocci e dal capo di Gabinetto, Andrea Atanasio,  hanno ribadito l’intenzione di proseguire nelle indagini per risalire ai complici del barbaro crimine. Non sarà semplice però:

“Si tratta di soggetti giunti clandestinamente sul territorio nazionale e mai fermati dalle forze dell’ordine – ha spiegato Cadeddu – sono come ombre, in un quartiere che offre diversi punti di riparo tra dormitori e case occupate, oppure ancora potrebbero aver già lasciato il territorio nazionale. Ma i nostro sforzi proseguono”.

Intanto il sindaco di Lecco Virginio Brivio e l’assessore Armando Volontè si complimentano per il risultato ottenuto: “Ci congratuliamo con la Questura e gli uomini della Squadra Mobile per il lavoro compiuto e per la professionalità dimostrata e l’impegno profuso a garanzia della sicurezza dei cittadini”.