“Scappati in Siria con l’Isis”: L’Espresso pubblica le loro foto

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Alice Brignoli e Mohamed Koraichi nelle foto pubblicate da L’Espresso

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BULCIAGO / LECCO – E’ “L’Espresso” a pubblicare in esclusiva le prime foto di Alice Brignoli, la 39enne residente a Bulciago che da quasi un anno è partita dal paese lecchese insieme al marito Mohamed Koraichi, di origine marocchina e i suoi tre figli. Si sospetta possano essersi uniti alle file dell’Isis.

Era stata la madre di lei, cittadina francese comasca d’adozione, a denunciare la scomparsa e i propri sospetti sulle motivazioni di estremismo religioso, dopo la conversione all’Islam, che avrebbero provocato l’allontanamento della donna e del coniuge.

“Le indagini dei carabinieri del Ros – scrive L’Espresso (qui l’articolo) – hanno già confermato che Alice, il marito e i loro tre figli maschi, che oggi hanno 3, 5 e 7 anni, sono partiti circa un anno fa dalla Lombardia con la loro macchina, si sono imbarcati su un traghetto dal Sud Italia e negli ultimi giorni di febbraio del 2015 hanno raggiunto la frontiera tra Turchia e Siria, in una zona controllata dai combattenti del cosiddetto Stato islamico (Is, detto anche Isis o Isil)”.

Una storia che tocca non solo il comune brianzolo ma anche Lecco. Dal capoluogo manzoniano, più precisamente da una moschea ricavata in un locale di corso Promessi Sposi, giungono le testimonianze di conoscenti del 31enne marocchino raccolte da L’Espresso.

“Ho visto Mohamed pochi giorni prima della sua scomparsa, era stato invitato a una cena con un gruppo di nostri connazionali: abbiamo litigato con lui per tutta la sera. A Parigi c’era appena stata la strage di Charlie Hebdo: lui difendeva quei terroristi, parlava di guerra contro gli infedeli, faceva discorsi da matto, nessuno di noi riusciva a farlo ragionare. Eravamo tutti allibiti, increduli. Da ragazzo Mohamed non era religioso: è passato in pochi mesi dall’alcol all’Isis. Succede sempre così: chi ha la vera fede, sa che l’Islam è una religione di pace. Solo chi non ha una cultura religiosa può farsi lavare il cervello su Internet da quelli dell’Isis”