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ADV – Prosegue il “filo diretto” con il consigliere regionale Raffaele Straniero, sui temi d’attualità lombarda e lecchese.

Uno dei temi dibattuti negli ultimi giorni in Commissione istruzione riguarda la dote scuola e i fondi smarriti. Dopo Cosa è accaduto?
Diverse famiglie avevano i 200 euro delle doti Merito o Materiale didattico sulla tessera sanitaria, ma non lo sapevano, perché la email della società privata a cui Regione Lombardia aveva affidato il compito di occuparsi della comunicazione, era finita nello spam. Tra l’altro, né la società stessa, né, tanto meno, Regione Lombardia sapevano rispondere alle richieste telefoniche di informazioni degli interessati. Risultato? Soldi importanti e necessari per molti cittadini lombardi sono andati persi. Noi avevamo ricevuto delle segnalazioni in tal senso, ma lo stesso assessore ha confermato che parecchie famiglie hanno ottenuto la dote e non l’hanno spesa. Perché non sapevano di averla, gli abbiamo fatto presente. Insomma, c’è stato un cortocircuito informativo. E noi vogliamo andare in fondo a questa vicenda per sapere quante famiglie hanno lasciato andare inconsapevolmente, senza spenderli, quei soldi che gli spettavano ed erano necessari.

L’incertezza sui tempi può mettere a rischio anche lo stesso funzionamento degli istituti scolastici?
Tutte le misure per la scuola partono terribilmente in ritardo, addirittura con slittamenti di un anno, c’è sempre incertezza sulle date. Quindi, oltre a una informazione più puntuale e più trasparente, secondo noi occorre una maggiore certezza sulle tempistiche: è fondamentale essere chiari, la gente deve sapere con sicurezza se e quando riceverà quel denaro. Anche perché il rischio grosso è che le scuole paritarie, per le quali alcune doti sono fondamentali, potrebbero davvero dover chiudere, senza la certezza delle entrate.
 

Il Pd ha posto di recente l’attenzione sul tema giovani e politica avanzando una nuova proposta di legge.
Perché i giovani non si occupano di politica? E perché dovrebbero, se la politica non si occupa dei giovani?
Sono le domande che si è posto il Gruppo regionale del Pd lanciando la campagna “Legge Giovani: scriviamola insieme”, che intende coinvolgere i ragazzi dai 15 ai 34 anni per sapere quali sono i reali problemi che li affliggono.
Il 22 marzo il consiglio regionale ha approvato una legge che si intitola ‘La Lombardia è dei giovani’, i cui contenuti riguardano l’istituzione di un forum, di un osservatorio e di un premio per i più meritevoli. Troppo poco. L’idea di una legge nasce da una vecchia iniziativa dei dem, ma la norma che arriva in Aula è stata messa nero su bianco dal centrodestra. I temi veri, cioè lavoro, diritto allo studio, abitazione, non ci sono e per questo con la nostra campagna ci rivolgiamo direttamente a tutti i giovani affinché ci aiutino a scrivere una legge che sia davvero utile.

Per proposte e suggerimenti il link è www.pdregionelombardia.it/giovani

Un problema spesso d’attualità è il traporto pubblico. L’ultima novità riguarda il treno delle 6.09, in partenza da Colico, che dal dal primo aprile terminerà la sua corsa a Rogoredo e non più a Milano Centrale.
Ho annunciato subito un’interrogazione per chiedere urgentemente spiegazioni a Regione Lombardia e all’assessorato ai Trasporti dell’ennesimo cambio di programma sulla stazione di destinazione del treno da Colico.
Condivido l’indignazione dei cittadini del lago e della Brianza che non ne possono più di questi voltafaccia da parte di chi decide delle loro vite, della loro quotidianità. Perché forse a Palazzo Lombardia non è chiaro che di questo stiamo parlando: se centinaia di cittadini che vivono in uno dei territori più densamente abitati della regione chiedono che una certa scelta non venga fatta, forse la nostra prima istituzione dovrebbe tenerne conto. E una volta per tutte”.

Uno dei drammi della guerra in Ucraina è il viaggio di migliaia di profughi verso i paesi europei, Italia compresa. In Regione Lombardia si è accesa una discussione sulla possibilità di accogliere chi fugge nei parchi lombardi. A che punto siamo?
I parchi regionali hanno spesso strutture che potrebbero tranquillamente ospitare i profughi dell’Ucraina in fuga dalla guerra, ma prima Regione Lombardia dovrebbe rivedere la direttiva sui limiti dell’accoglienza nelle foresterie dei parchi stessi. I motivi vanno fatti risalire al novembre del 2015 quando ad accorgersi che i parchi lombardi non avrebbero potuto tendere la mano ai profughi, erano stati i consiglieri Pd bergamaschi: all’epoca Regione Lombardia aveva ventilato il fatto di rimodulare i contributi al Parco dei Colli di Bergamo che, in quelle settimane, aveva ospitato, in un suo edificio, per breve tempo, un piccolo gruppo di profughi, per altro su richiesta della Prefettura. All’epoca una mozione del Pd, passata a voto segreto, aveva indotto l’allora assessora all’Ambiente Terzi, oggi delegata ai Trasporti, a fare marcia indietro. Ma lei stessa aveva dichiarato pubblicamente che in qualche modo quella limitazione sarebbe stata reinserita nelle misure regionali.

Questa situazione limita la possibilità di garantire ospitalità? Recentente anche il Parco del Curone dopo ha chiesto una mediazione.
Quella direttiva impedisce a qualunque parco che ne ha la possibilità di ospitare i cittadini ucraini, a meno di non accettare di essere penalizzati rispetto ai fondi. Quindi, per una questione di principio ideologico per noi sbagliato, quella decisione impedisce a persone che scappano dall’inferno di essere accolte e aiutate laddove il posto per loro ci sarebbe. Invito la Giunta regionale affinché modifichi quanto prima quella direttiva, altrimenti si rischia che, per bloccare alcune persone non gradite al centrodestra, oggi non si possa dare una mano a una popolazione verso cui anche la maggioranza vorrebbe offrire il proprio aiuto.


Filo diretto – articoli precedenti

24 febbraio 2022 – Regione. Il punto di Raffaele Straniero (PD): “Sanità e trasporti, gestione fallimentare”