Bagnanti che attraversano il lago a nuoto senza boa né salvagenti, barche a tutta velocità troppo vicino a riva: gli episodi pericolosi sono in aumento sul Lario
Guglielmo (Coordinatore Opsa Croce Rossa): “Poca conoscenza e rispetto delle regole”
LECCO – Quattro turisti che nuotano al largo senza alcun presidio di sicurezza né boa di segnalazione. E’ successo davanti a Dervio, ad assistere alla scena suo malgrado Alberto Guglielmo, coordinatore della squadra O.P.S.A. (Operatori Polivalenti Salvataggio in Acqua) del Comitato Provinciale di Lecco della Croce Rossa Italiana.
Guglielmo da anni si occupa di sicurezza e prevenzione sul lago, ieri mattina si trovava in acqua per lavoro e ha notato i giovani che nuotavano al largo: “Li ho raggiunti e li ho avvertiti che la situazione poteva essere molto pericolosa, il rischio di essere investiti da un natante in queste condizioni è altissimo. Ho chiesto loro se dovessi scortarli vicino alla riva, hanno rifiutato. Purtroppo scene simili se ne vedono un’infinità, ma fanno riflettere su quanto la conoscenza delle regole e soprattutto il loro rispetto siano fondamentali per prevenire incidenti anche tragici”.

La lista delle imprudenze ‘elencate’ da Guglielmo è lunga: bagnanti che attraversano il lago incuranti del traffico nautico senza alcun presidio di visibilità, paddle board sovraccarichi senza giubbini di salvataggio, navigatori che ignorano le previsioni meteo, imbarcazioni a velocità sostenuta vicino a riva. Giusto la scorsa settimana la Guardia di Finanza impegnata negli stagionali controlli ‘Secure Lake’ ha elevato sanzioni per oltre 170 mila euro per eccesso di velocità sulle acque del lago. “Molti non hanno consapevolezza del pericolo – prosegue –. Martedì c’è stato l’ennesimo incidente mortale sul lago d’Iseo tra una barca e un bagnante, è il quarto in Italia in appena una settimana. Gli episodi sono in aumento, ma il problema non è ancora stato affrontato seriamente”.
L’esperienza maturata dal coordinatore Opsa sul campo ha insegnato che il rischio è diverso a seconda delle zone del Lario. “L’alto lago è più ampio e offre maggiore spazio di movimento – spiega – il ramo lecchese invece è più stretto ma ha meno traffico nautico, prevalentemente si tratta di diportisti. Quello comasco invece vede un’intensa attività di taxi boat e noleggi con un rischio più elevato di incidenti”. Proprio nel primo bacino del ramo comasco il 12 luglio si era verificato uno scontro tra un’imbarcazione a noleggio con conducente e un’imbarcazione presa a noleggio, costato la vita ad una turista olandese di 30 anni. “In seguito a quell’episodio il Prefetto aveva disposto la riduzione della velocità delle barche” ha ricordato Guglielmo.

Il pericolo, però, non riguarda solo chi si spinge al largo. Anche vicino a riva non mancano i rischi come purtroppo tristemente noto: “A causare annegamenti e sommersioni – ricorda Guglielmo – è spesso la scarsa conoscenza del fondale. In alcuni punti, come alla foce dei fiumi o in località come Abbadia e Onno, il fondale degrada bruscamente e ci si ritrova improvvisamente in acqua alta e quindi in difficoltà se non si è buoni nuotatori o comunque abituati. Luoghi che, non a caso, sono teatro ricorrente di incidenti”.
Un aspetto che colpisce il responsabile Opsa è la totale indifferenza di chi si trova ad assistere ad episodi simili: “Spesso chi annega lo fa sotto gli occhi di persone che non intervengono, è inspiegabile. Certo, soccorrere una persona in acqua non è una roba che si improvvisa, occorre essere buoni nuotatori. Una buona prassi può essere quella di lanciare qualcosa di galleggiante alla persona che annaspa, per consentirle di aggrapparsi e rimanere a galla in attesa dei soccorsi. Purtroppo però come dicevo spesso rileviamo una totale indifferenza durante gli interventi. Fortunatamente, a Parè, ieri si è verificato il contrario, con due passanti che si sono tuffati per soccorrere una famiglia in difficoltà in acqua evitando il peggio”.
Le regole per evitare tragedie restano quelle di sempre: non fare il bagno nei pressi delle foci, indossare il giubbotto di salvataggio se si è su gonfiabili e non si è nuotatori esperti, restare vicino a riva. Chi nuota al largo deve essere ben visibile. “I quattro che ho visto oggi – denuncia Guglielmo – erano senza boa e giubbini, mentre un’imbarcazione procedeva da Colico verso Lecco contro sole. Essere colpiti dall’elica è questione di un secondo: chi guida non vede, è come attraversare la strada al buio davanti a un’auto”.
In vista di Ferragosto, la Croce Rossa garantirà un servizio speciale di idroambulanza in stazionamento a Bellagio, pronta a intervenire su tutto il lago su attivazione da parte di Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza). Il giorno di Ferragosto e domenica il servizio sarà attivo dalle 10 alle 19 mentre sabato 16 agosto dalle 13 alle 19.
“Nel caso in cui si dovesse assistere ad episodi potenzialmente pericolosi o di annegamento, il numero da chiamare è il 112” ha ricordato Guglielmo “la centrale metterà poi il richiedente in contatto con la sala operativa della Guardia Costiera, responsabile della gestione delle emergenze sul lago”.

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