“Terra dei fuochi” a Pavia, lecchese a capo del traffico di rifiuti

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LECCO / PAVIA – Ha coinvolto anche Lecco l’operazione congiunta dei Carabinieri Forestali di Milano e Pavia che ha consentito di smantellare un presunto sodalizio criminoso dedito al traffico illecito di rifiuti e ritenuto responsabile dell’incendio del capannone di Corteolona, nel Pavese, avvenuto la notte dello scorso 3 gennaio, che ha provocato grande allarme per la nube tossica alzatasi nell’aria.

Sei soggetti (5 italiani e uno straniero) sono stati raggiunti questa mattina, giovedì, dalla misura cautelare, emessa dal Tribunale di Milano, e tra loro risulta anche il nome di un uomo residente nel capoluogo manzoniano: Riccardo Minerba, pregiudicato, risultato essere l’affittuario del capannone in questione e ritenuto dagli inquirenti la mente dell’operazione criminosa.

Intorno alle 6.30 della mattina, una pattuglia dei Carabinieri e una dei Carabinieri Forestali sono intervenute in via Mazzucconi, nel frattempo altri colleghi dell’Arma hanno compiuto perquisizioni presso quattro impianti di trattamento rifiuti nelle province di Milano, Monza e Como e sequestrato, ai fini della confisca, due automezzi utilizzati per la realizzazione del traffico di rifiuti. Tra gli arrestati ci sono infatti i titolari di due aziende di smaltimento di Nova Milanese e Corsico che si sarebbero rivolte proprio al pregiudicato lecchese per disfarsi dei rifiuti.

L’intervento a Lecco in via Mazzucconi

Le indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, “hanno permesso di individuare – fanno sapere i Carabinieri in una nota – l’organizzatore che si occupava di smaltire illecitamente i rifiuti, il trasportatore, che realizzava trasporti illeciti nel capannone di Corteolona, i titolari di impianti compiacenti dai quali i rifiuti provenivano ed infine anche gli esecutori materiali dell’incendio”, episodio quest’ultimo di cui  sono accusate due persone, tra cui l’unico straniero finito in manette, un uomo di nazionalità rumena.

L’attività investigativa è iniziata sono i Carabinieri della Stazione di Corteolona e Genzone (PV), durante i servizi di controllo del territorio, avrebbero notato l’andirivieni di camion in un terreno di quel centro abitato. “Tale situazione, opportunamente monitorata – spiegano dall’Arma – ha consentito di accertare lo stoccaggio abusivo di rifiuti, ipotizzandone il traffico illegale”.

A coordinare le indagini è stata la Procura della Repubblica di Pavia e condotte dal Gruppo Carabinieri Forestale di Pavia e dalla Compagnia di Stradella i cui esiti sono stati condivisi con la Procura Distrettuale Antimafia di Milano e con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Milano.

“La disinvoltura con la quale agivano gli indagati emerge chiaramente da un messaggio whatsapp riferito ad una ‘torta appena ritirata in cui si era abbondato al centro con il liquore’ mandato dall’incendiario al mandante appena un’ora dopo aver appiccato il fuoco rinvenuto attraverso una perizia tecnica sull’apparecchio” riferiscono i Carabinieri.


L’incendio del capannone, per gli inquirenti, sarebbe stato “l’ultimo tassello di un più ampio piano criminoso che ha visto coinvolti gli indagati e che comprendeva l’illecito smaltimento di rifiuti provenienti da impianti di trattamento già saturi  ed interessati allo ‘svuotamento’, il trasporto abusivo presso il capannone di Corteolona appositamente preso in affitto ed infine l’incendio dello stesso per distruggere le tracce di quanto accaduto”.