La Regione ha inviato tutto al Consiglio dei Ministri e al Dipartimento di Protezione civile nazionale
Undici i Comuni del Lecchese coinvolti: a livello regionale la stima dei danni sale a 78 milioni di euro. Chiesto lo stato di emergenza
LECCO – Danni per il maltempo nel Lecchese: il conto ammonta a 28 milioni di euro. Lo ha stabilito la Regione al termine del percorso di ricognizione dei disastri effettuati dalle frane, dalle esondazioni e dagli allagamenti che hanno coinvolto il nostro territorio. Undici i Comuni del Lecchese coinvolti: da quelli della Valsassina come Premana, Primaluna, Pagnona, Cortenova, Introbio e Morterone all’alto lago con Dervio e Bellano passando per Missaglia, Casatenovo e Merate.
La questione ora passa a Roma
Ora la questione passa ora al Consiglio dei Ministri e al Dipartimento di Protezione civile nazionale, con cui Regione Lombardia sta portando avanti un’interlocuzione costante.
“Per il superamento delle situazioni di maggiore criticità – ha commentato dall’assessore
regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni – sono stati effettuati già 34 interventi di somma urgenza tra rimozione di piante e alberi caduti, ripristino della viabilità, pulizia di strade e ripristino della funzionalità dei servizi pubblici essenziali e stabilizzazione dei versanti instabili, per un totale di 600.000 euro a maggio e oltre 2 milioni di euro a giugno. Monitoreremo le varie situazioni e speriamo, nel frattempo, di ottenere al più presto lo stato di emergenza e la connessa ordinanza che dettaglia i piani degli interventi”.
Stanziate dalla Regione delle risorse per le emergenze prioritarie
Regione Lombardia ha infatti già provveduto a stanziare le risorse necessarie per far fronte alle emergenze prioritarie.
A sostegno dei Comuni colpiti dalle calamità naturali, la Giunta regionale ha approvato, la scorsa settimana, una delibera che prevede la totale copertura delle spese sostenute per i lavori di pronto intervento per tutti i Comuni fino a 5.000 abitanti e la copertura all’80 per cento delle spese sostenute per i lavori di pronto intervento per i Comuni con popolazione oltre 5.000 abitanti e fino a 20.000 abitanti.
Un iter veloce per far fronte all’emergenza
Da subito in campo all’indomani dell’emergenza, Regione Lombardia ha rispettato i tempi della timeline annunciata dall’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Foroni in occasione dei sopralluoghi nelle zone più colpite. Iniziato il 13 giugno scorso, con il primo sopralluogo nelle zone più colpite, l’iter è stato seguito, il 18 giugno, da un ulteriore incontro di supporto ai sindaci e, il 21 giugno, dal sopralluogo da parte dei tecnici del Dipartimento di Protezione civile nazionale.
78 milioni di euro i danni a livello regionale
Se nel Lecchese la stima dei danni è di 28 mila euro, a livello regionale si parla invece di 78 milioni di euro di danni alle infrastrutture, al territorio, ai privati e alle attività produttive in 9 province lombarde. Gli eventi calamitosi di maggio e giugno hanno riguardato in particolar modo le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio per le quali Regione Lombardia ha chiesto al Governo lo ‘stato di emergenza’. Nel dettaglio, per gli eventi calamitosi di giugno, l’importo delle spese di prima emergenza ammonta a 1,2 milioni di euro; la stima dei danni alle infrastrutture a 8,1 milioni di euro; la
stima dei danni al territorio a 13 milioni di euro; la stima dei danni alle attività produttive a 1,7 milioni di euro e quella dei danni ai privati a 4,1 milioni di euro.