VARESE – Questa mattinata, martedì, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese, al termine di un’articolata e complessa attività investigativa finalizzata alla repressione del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, hanno eseguito 5 Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità albanese, gravitanti tra l’Olanda e le province di Milano ed Asti, che si occupavano dell’acquisto, nel paese fiammingo, per la successiva introduzione in Italia, di ingenti quantitativi di stupefacente, con l’utilizzo di doppifondi ricavati su autovetture con targa estera.
Le indagini avviate dalle Fiamme Gialle sul conto del sodalizio criminale avevano già condotto, lo scorso anno, al sequestro, a Milano, di 14,2 chili di cocaina e di trarre in arresto sia il corriere albanese che ulteriori 2 connazionali, a loro volta organizzatori del viaggio.
La droga, trasportata a bordo di un’autovettura Citroen C4 con targa francese, era stata trovata, in parte, all’interno di un doppiofondo ricavato sotto il cruscotto ed accessibile dal vano motore del mezzo, in altra parte, all’interno di un box a Milano.
La successiva ricostruzione degli spostamenti dei soggetti arrestati, nonché l’esame del materiale sottoposto a sequestro, ha permesso di accertare che il gruppo facente capo ai tre arrestati, complessivamente composto da 5 soggetti di etnia albanese, si era reso responsabile di una precedente importazione di cocaina, sempre lungo la
tratta Italia-Olanda.
L’attività investigativa condotta dai finanzieri varesini ha consentito, inoltre, di far emergere la posizione di una donna, compagna di uno degli indagati, la quale si occupava del riciclaggio dei soldi derivanti dalla vendita della droga in Italia, trasferendoli, successivamente, in Albania. Tale trasferimento di denaro avveniva in due modalità ben consolidate: la prima, viaggiando in aereo su tratte europee ed usando impeccabili metodologie di occultamento sulla persona; la seconda, affidando il denaro ad autisti dei pullman che, giornalmente, coprivano la tratta Italia-Albania e che, ignari del contenuto, recapitavano il pacchetto con il denaro contante ai parenti della stessa donna.
Una volta giunto in Albania, al bisogno, il denaro frutto dell’illecita attività posta in essere, veniva fatto rientrare in Italia a mezzo bonifici bancari effettuati da sconosciuti “prestanomi”.
L’attività d’indagine, supportata da accertamenti di natura economico/patrimoniale, ha permesso di appurare come le somme di denaro, ormai “ripulite”, avevano consentito al gruppo criminale di acquistare, emettendo assegni circolari, due unità immobiliari e relative pertinenze, situate ad Asti.
Alla luce delle risultanze investigative sopra evidenziate, il G.I.P. del Tribunale di Milano, dott.ssa Chiara Valori, su richiesta del Pubblico Ministero dott. Luigi Luzi, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei seguenti 5 soggetti: B.D., nato in Albania il 15/01/1979, già detenuto presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore; B.M., nato in Albania il 05/03/1981, già detenuto presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore; N.P., nato in Albania il 01/01/1976, già detenuto presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore; D.G., nato in Albania il 11/01/1977, attualmente domiciliato in Olanda; C.S., nato in Albania il 01/02/1972 e residente a Rozzano (MI), responsabili dell’introduzione e vendita in Italia della sostanza stupefacente, disponendo, nel contempo, il sequestro preventivo, nei confronti della donna (H.M., albanese di 30 anni) dei due immobili e relative pertinenze, acquistati con i proventi illeciti derivanti dalla cessione delle partite di droga.