Che successo per lo spettacolo teatrale sulla tragedia dell’Eiger

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Tutto esaurito nella bella cornice di palazzo Belgioioso

Grande emozione per lo spettacolo di Alberto Bonacina e Sala Velardo

LECCO – Circa 170 persone hanno gremito il cortile interno di palazzo Belgioioso, a Lecco, per assistere allo spettacolo “Agosto 1957 – Eiger: l’ultima salita”, opera scritta da Mattia Conti e interpretata da Alberto Bonacina e Sala Velardo, con la direzione tecnica di Matteo Binda.

Bonacina, anche regista dello spettacolo, impersona Stefano Longhi, lo sfortunato alpinista lecchese morto nel 1957 mentre tentava di scalare la parete nord dell’Eiger, “l’orco”, insieme al suo compagno Claudio Corti.

L’attore lecchese mostra tutta la disperazione di un uomo appeso alla vita da un filo sottile, che attende che i compagni lo portino in salvo. Purtroppo le avverse condizioni meteo non permetteranno a Longhi di uscire vivo da quella sciagurata impresa. A Sara Velardo il compito di fare la parte dell’Eiger, la montagna che i due alpinisti non riuscirono a vincere.

Lo spettacolo è ispirato alla vera storia degli alpinisti lecchesi Claudio Corti e Stefano Longhi che nel 1957 tentarono la salita con l’ambizione di essere i primi italiani a scalare la nord dell’Eiger. Quella missione segnò per sempre la vita di due persone: Longhi morì e il suo corpo rimase appeso alla parete per due anni, alla mercè dei numerosi turisti che andavano a guardarlo con i cannocchiali. Corti fu travolto dalle polemiche e fu oggetto di accuse pesanti.

Solo molti anni più tardi la figura di Claudio Corti è stata riabilitata dalle accuse più infamanti, tra cui quella di avere ucciso i due alpinisti tedeschi che erano saliti con loro per impossessarsi della loro tenda.

Lo spettacolo mette in mostra tutta la sofferenza di un uomo abbandonato e speranzoso, che lotta per restare in vita e che si pente di aver osato tanto. Una sfida contro se stesso, non contro la montagna. Una sfida che, purtroppo, Stefano Longhi perse.