Il maestro Pedeferri presenta il nuovo album al Libero Pensiero

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Luca PedeferriLECCO – Venerdì 15 Novembre il collettivo “Venerdì sera sono (al) Libero” del Circolo Libero Pensiero di Rancio presenta in anteprima “L’ora dell’anima”, primo lavoro del quartetto diretto dal giovane Maestro lecchese Luca Pedeferri.

Il progetto nasce come tesi di laurea in Pianoforte Jazz presso il Conservatorio Niccolini di Piacenza, da un appassionato approccio analitico alla musica di G. Ustvolskaya, e si propone come un viaggio musicale articolato in due momenti distinti.

Il primo è costituito dall’esecuzione dei preludi al pianoforte, attraverso uno studio di prassi esecutiva volto a metterne in luce le caratteristiche fondamentali e a realizzarne un’interpretazione convincente nell’ambito della musica contemporanea.

Il secondo momento, proposto in quartetto (pianoforte, sax tenore, contrabbasso e batteria) e dal sapore in parte jazzistico, si propone come una libera meditazione sulla musica di G. Ustvolskaya basata sull’improvvisazione. La citazione di alcuni elementi essenziali presenti nei preludi (linee melodiche, intervalli caratteristici, ostinati, spunti armonici) costituisce la base di partenza per un’esplorazione rispettosa ma assolutamente personale del suo mondo sonoro ed espressivo.

Ne risultano una serie di quadri indipendenti: momenti musicali originali che presentano alcuni legami (formali o spirituali) con i preludi di G. Ustvolskaya ma al tempo stesso, e più in profondità, ricercano un dialogo fondato su affinità e contrasti emotivi ed espressivi con la sua musica, per costruire significati autonomi.

Progetto multiforme, che durante la serata verrà presentato nella sua forma completa – l’esecuzione al pianoforte solo dei Preludi precede il fulcro del concerto,rappresentato dalla performance improvvisativa del quartetto-, ma che può anche essere eseguito secondo modalità alternative: solo l’aspetto ‘classico’ (piano solo), quello ‘jazzistico’ (quartetto), o integrare il tutto nell’ottica di una lezione-concerto.

Luca Pedeferri, nato a Lecco nel 1982, ha studiato pianoforte classico presso l’ISSM F. Vittadini di Pavia con la Prof.ssa A. M. Bordin, dove si è diplomato con lode nel 2008, e specializzato in interpretazione pianistica nel 2011 con una tesi sulla spiritualità negli autori sovietici contemporanei. Ha coltivato negli anni la passione per il jazz, fino a laurearsi nel 2013 al Conservatorio di Piacenza in Piano Jazz (110 e lode) con il Mo. U. Petrin, con una tesi incentrata sulla interpretazione e rielaborazione improvvisativa di alcune pagine di musica contemporanea.

Si dedica da anni all’insegnamento del pianoforte e della fisarmonica, e al ruolo di pianista accompagnatore. Un’intensa attività concertistica l’ha portato a suonare, solo e in svariate formazioni in Italia e all’estero, i generi più diversi: jazz, rock, musica classica e contemporanea, musica popolare e d’autore. Da sempre collabora in ambito teatrale, per letture sceniche e produzioni di spettacoli originali.

Lello Colombo, laureato al Dams di Bologna, membro fondatore del Crams (centro ricerca arte musica e spettacolo, Lecco), e del centro Studi sociali e musicali M. Di Benedetto. Ha studiato sassofono con i maestri A. Valpolini e P. Tomelleri. Da anni segue un percorso di approfondimento sull’improvvisazione che lo ha portato a stages e collaborazioni fra gli altri con C. Bauer, G. Sommer, E. Colombo, M. Doneda, M. Joseph, S. Kassap,
A. Talamonti, A. Joule, J. Veille, L. Soybelman, J. Lurie A. Denyo. Ha organizzato il progetto “Fete Foreign” con il direttore B. Phillips. Suona stabilmente in vari organici, anche internazionali (duo con il performer Ly Than Tien, l’ensemble Fanfararara con K. Hyder ed T. Hodgkinson ex Henry Cow). Ha collaborato con S. Panu in formazioni bandistiche non tradizionali (Bandiga, VariAzione). É stato invitato da collettivi di improvvisazione in varie parti d’Italia. Nell’ambito delle musiche popolari e tradizionali suona il baghet, cornamusa dell’area prealpina orobica.

Enrico Fagnoni, diplomatosi giovanissimo all’ “Accademia di chitarra classica” di Milano, è passato allo studio del basso elettrico con P. Djvas (PFM) e successivamente al contrabbasso. Viene iniziato al jazz e all’improvvisazione libera da G. Sommer e B. Phillips. Si è a lungo occupato di
sperimentazioni di musica elettronica e di acustica; nel 1992 ha sviluppato un metodo per applicare la tecnica della scrittura antonimica alla musica e con OpLePo ha pubblicato il cd Musica Antonimica (Fonit Cetra). Ha preso parte a numerose esperienze musicali e incisioni discografiche in Italia ed in Europa collaborando con musicisti tra cui B. Phillips, C. Bauer, G. Sommer, G. Trovesi, JP. Autin, E. Colombo, F. D’auria, M. Castiglioni,
M. Aliffi, A. Gajo, M. Sala. Entrato dal 2007 nel Biglietto per l’Inferno.Folk, ha inciso due album (uno con la partecipazione di M. Barre dei Jethro Tull). Dal 2007 presiede l’associazione culturale Bassa Definizione.

Mauro Gnecchi ha iniziato a suonare la batteria alla fine degli anni ‘60. Nel 1972 è fondatore del gruppo rock Biglietto per l’Inferno: tre anni di tournee in Italia e all’estero e due album registrati. Si è avvicinato al Jazz nel 1983 e, come insegnante di percussioni al CRAMS di Lecco, ha conosciuto G. Sommer; con lui e altri cinque percussionisti ha formato un ensemble tuttora attiva (Percussion Staff) con l’intento di presentare una musica e un sound percussivo al di fuori degli schemi soliti. Nel 1989 ha partecipato ai seminari di improvvisazione musicale a Cluny formando con T. Madiot, B. Wrede e T. Nabichti il quartetto Bakamutz, che ha presenziato a numerosi festivals jazz in Francia e Germania. Nel 1991 è entrato nella Bandalpina, gruppo
di musica popolare diretto dall’etnomusicologo W. Biella, con un repertorio di musiche e danze di inizio secolo. Nello stesso anno ha collaborato come percussionista al primo lavoro solista di F. Mussida (PFM).