Ieri, lunedì, la chiusura della mostra alla presenza anche del ministro Valditara
Lupi: “Risposta incredibile dal territorio, contiamo di dar vita a iniziative culturali simili anche in futuro”
OGGIONO – Oltre 10mila visitatori, cento volontari impegnati e più di 50 classi delle scuole del territorio coinvolte. Sono alti e per certi versi inaspettati i numeri che raccontano il “viaggio” de La Madonna del Latte, il celebre quadro di Marco d’Oggiono, custodito alla Pinacoteca Ambrosiana (vicino ad altri dipinti dello stesso autore e del Bramantino) e ospitato per un mese nella sala consiliare della città natale del suo autore in occasione dei 500 anni trascorsi dalla sua morte (avvenuta nel 1524).
Il bilancio di questa grande iniziativa culturale, promossa da Fondazione Costruiamo il Futuro e Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, con Edison in veste di main partner, è stato raccontato ieri pomeriggio, lunedì, nel corso dell’evento finale della mostra al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente della Fondazione Costruiamo il Futuro Maurizio Lupi, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e l’amministratore delegato di Edison Nicola Monti.
Il ritorno a Oggiono de La Madonna del Latte
“Fin da quando è nata l’idea, siamo sempre stati convinti che organizzare un “viaggio” de La Madonna del Latte verso Oggiono si sarebbe dimostrato un progetto di alto valore culturale, apprezzato dal territorio – ha sottolinea Maurizio Lupi, ricordando come il capolavoro fosse stato infatti trafugato negli anni Cinquanta e giunto nelle mani, nel 2021, di un antiquario scrupoloso che si era rivolto al Nucleo dei Carabinieri di Monza per la Tutela del Patrimonio Culturale, permettendone il riconoscimento e il recupero –. Era però difficile aspettarsi una risposta del genere: mediamente, oltre 300 persone al giorno hanno visitato l’opera, un numero straordinario per una mostra con un’unica protagonista. Un successo reso possibile dal contributo fattivo di diversi soggetti che la Fondazione Costruiamo il Futuro è riuscita a coinvolgere: ringrazio quindi Gallerie d’Italia, Edison e tutti gli imprenditori che ci hanno permesso di realizzare questo progetto”.
Lupi continua: “L’“amico ritrovato” di Marco d’Oggiono ci dimostra una volta di più quanto sia forte il desiderio di arte e bellezza. Sono questi, d’altra parte, due dei motori del processo di formazione e sviluppo di ogni persona, dei giovani in particolare. Proprio pensando a loro, attraverso questa iniziativa abbiamo voluto anche lanciare un piccolo grande messaggio: l’arte deve sempre più imparare a “muoversi”, “andare incontro”, prendersi i suoi spazi, legittimando il suo ruolo centrale nella vita di tutti noi. Considerata l’incredibile risposta del territorio, contiamo di provare a dar vita ad altre iniziative culturali simili in futuro”.
E proprio a proposito di giovani, questa iniziativa è stata valorizzata al meglio anche dalle scuole brianzole, i cui studenti hanno avuto l’opportunità di prendere parte a visite guidate e laboratori conoscendo da vicino il contributo artistico di un rappresentante d’eccezione del loro territorio. Proprio per coinvolgere il più possibile gli enti di formazione è stata organizzata, in concomitanza con l’arrivo dell’opera a Oggiono, un’iniziativa che sta generando tra i più giovani una virtuosa competizione artistica. La Madonna del Latte è diventata punto di partenza per approfondire l’amore di Leonardo e dei suoi allievi nei confronti delle innovazioni tecnologiche e della natura, l’acqua in particolare.
Il ruolo di Edison
“Da 140 anni Edison è un operatore responsabile al fianco dei territori in cui produce energia rinnovabile e si impegna a valorizzarli, favorendo lo sviluppo delle comunità che li abitano – dichiara Nicola Monti, amministratore delegato di Edison –. Per questo motivo sosteniamo la Fondazione Costruiamo il Futuro e le iniziative sociali ed educative che realizza nelle comunità della Valtellina, Valcamonica e Valchiavenna, per noi particolarmente importanti. Un impegno che è dimostrazione tangibile del nostro senso di responsabilità e della nostra profonda gratitudine verso territori, insieme ai quali vogliamo costruire un futuro di energia sempre più sicura e rispettosa dell’ambiente”.
Il concorso “L’energia dell’acqua”
Edison e Fondazione Costruiamo il Futuro hanno proposto quindi il concorso “L’energia dell’acqua” alle scuole primarie e secondarie di I e II grado, il cui tema è appunto il legame tra fonti idriche, energie rinnovabili e impatto ambientale. Gli studenti, con il supporto di video, audio o qualsiasi strumento metta a disposizione la loro fantasia, devono realizzare un elaborato artistico-creativo mediante la tecnica del collage che miri a raccontare la centralità dell’acqua e delle opere di ingegneria idraulica presenti nel loro territorio. Un comitato organizzato ad hoc, costituito da sponsor ed enti territoriali, si riunirà per decidere quali si sono rivelati essere i lavori maggiormente interessanti dal punto di vista della creatività e del talento tecnico.
Per i vincitori ci sono in palio 15mila euro da utilizzare per l’attività didattica della propria scuola e la possibilità di vivere un’esperienza unica visitando gli impianti di produzione idroelettrica di Edison Carlo Esterle e la centrale Angelo Bertini a Porto d’Adda e il rispettivo museo della centrale. Considerato l’entusiasmo con cui è stata accolta l’iniziativa, è stato deciso di prolungarne la durata fino al 2 gennaio.
All’evento di chiusura della mostra erano presenti ieri anche Monsignor Marco Navoni, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana; Giovanni Morale, vicedirettore delle Gallerie d’Italia di Milano e curatore della mostra e Chiara Narciso, sindaco del Comune di Oggiono