LECCO – Entra nel vivo il programma in occasione di “Lecco Città Alpina”, il riconoscimento dato alla nostra città per il 2013. Dopo l’evento pubblico di apertura che si è tenuto all’inizio di aprile all’interno del Palazzo delle Paure, è fissato per sabato 25 maggio il concerto del Coro Alpino Orobica. Una serata, questa, che si terrà presso il Teatro della Società e che vedrà la partecipazione anche di un ospite d’eccezione, ossia il compositore Bepi De Marzi.
Uno dei più conosciuti autori di canti di ispirazione popolare, nel corso della sua carriera De Marzi ha composto canzoni celebri come “Signore delle cime”, “Sanmatio”, “Benia Calastoria”, “Improvviso” e “Joska la Rossa”, brani spesso tratti da poesie e testi dialettali.
Ma tornando al concerto di sabato prossimo, accanto al noto compositore di musica popolare salirà sul palco, come detto, il Coro Alpino Orobica, ensemble nato nel 1987 a Varese in occasione del primo raduno nazionale degli ex coristi che tra il 1980 e l’anno della fondazione del nuovo gruppo si sono avvicendati tra le fila del Coro militare della Brigata Alpina Orobica di Merano, primo gruppo corale alpino in tempi di guerra. L’idea di coloro che nell’87 decidono di fondare il Coro Alpino Orobica è facilmente intuibile ed è quella di far rivivere i canti della tradizione alpina. Una tradizione che effettivamente ha ripreso vita nei quasi 380 concerti che il coro ha collezionato nel corso di questi anni, sia in Italia che all’estero.
«Il concerto del 25 di maggio – commenta l’assessore all’Ambiente Vittorio Campione – vuole essere un omaggio, un regalo di “Lecco Città Alpina” alla nostra città. Chiaramente gli eventi proseguiranno per tutto il resto dell’anno e sono facilmente consultabili sulla nuova guida appena stampata, realizzata per raccogliere le iniziative che per tutti i prossimi mesi si susseguiranno in città. Tra gli appuntamenti in programma vorrei segnalare la tre giorni dedicata ai cambiamenti climatici e all’acqua che si terrà a ottobre e che vedrà partecipare anche nomi di spicco ed esperti mondiali di clima, ecosistemi montani e risorse idriche. Per ora – conclude – non anticipiamo nulla di più».