La mostra sarà visitabile fino al’8 giugno
Presente anche la moglie Anna Vermi con la famiglia: “Sono commossa”
LECCO – Si è aperta con la mostra di Arturo Vermi, ‘Diari di Felicità’, la nuova stagione di Grandi Mostre a Palazzo Paure promossa da ViDi Cultural in collaborazione con il Comune di Lecco. L’esposizione, inaugurata questa sera, venerdì, alla presenza della famiglia Verni e di tanti altri ospiti, sarà visitabile dal 15 marzo all’8 giugno nella sezione dedicata alle mostre temporanee al primo piano del museo.
“Inauguriamo la prima esposizione del nuovo ciclo di Grandi mostre promosse da ViDi Cultural in collaborazione con il Comune di Lecco – ha commentato Simona Piazza, Assessore alla Cultura del Comune di Lecco – e lo facciamo con la personale di un artista locale in grado di ottenere riconoscimenti anche a livello internazionale come Arturo Vermi. Prosegue così il percorso culturale voluto dall’Amministrazione comunale e finalizzato alla valorizzazione dell’arte con un occhio di riguardo alle connessioni con il nostro territorio”.
La rassegna, curata da Simona Bartolena e prodotta da ViDi Cultural e Ponte43 in collaborazione con il Comune di Lecco, il Sistema Museale Urbano Lecchese e l’Associazione e Archivio Arturo Vermi, esplora il percorso creativo dell’artista bergamasco, che ha trascorso molti anni in Brianza lecchese. Attraverso oltre 60 opere, la mostra ripercorre l’intera carriera di Vermi, dai suoi primi lavori improntati all’Informale fino alle sue creazioni più mature.
Seppur il percorso espositivo includa i principali esempi dei suoi grandi cicli, l’attenzione è focalizzata sulle tendenze minimaliste che hanno contraddistinto l’opera di Vermi, di cui fu uno dei precursori italiani. La mostra presenta serie emblematiche come le Lapidi, i Diari e le Presenze, in cui un singolo elemento è sapientemente collocato nello spazio, riflettendo un equilibrio meticoloso.
“Nei segni essenziali, ridotti a un unico sicuro gesto, di Vermi – ha detto Simona Bartolena – si nasconde la memoria collettiva, essi sono luoghi nei quali la dimensione universale incontra quella privata, la vita reale, quella sostanza fisica che Vermi non perderà mai di vista, si apre alla luce eterna dell’oro. Sono i segni reiterati e ossessivi dei Diari, ma anche quelli singoli, esatti, delle Presenze e delle Marine e quelli nervosi, più dinamici e rapidi, dei Paesaggi. Tutti vivono nello spazio materialmente circoscritto ma concettualmente infinito della tela abitando l’unico posto che gli è destinato. È sorprendente la perfezione con cui l’artista sceglie la posizione in cui collocare la presenza segnica; in perfetto equilibrio, la composizione trova sempre la propria logica e la giusta armonia“.
“Per Vermi, il minimalismo non rappresenta un obiettivo in sé, ma uno strumento per esplorare le dimensioni invisibili della realtà. Il suo approccio riflette una visione spirituale e umanista, che lo pone in dialogo non solo con il minimalismo europeo, ma anche con quello orientale – continua Simona Bartolena – La filosofia orientale, in particolare il pensiero Zen, ha avuto una forte influenza sulla sua opera e accompagnerà Vermi per tutta la vita, diventando protagonista nella seconda fase della sua ricerca artistica”.
All’inaugurazione è intervenuta anche la moglie dell’artista, Anna Vermi, che con sincera emozione ha voluto ringraziare la curatrice e tutti coloro che hanno consentito la realizzazione della mostra: “Ho visto tante esposizioni, ma nessuna mi ha commossa quanto questa” ha detto, regalando ai presenti qualche aneddoto legato al marito Arturo, conosciuto per caso nel quartiere delle ‘botteghe’ di Sesto San Giovanni, intento a dipingere la Presenza.
Informazioni: Tel. 0341 286729, palazzopaure@comune.lecco.it, www.vidicultural.com