Lecco. Successo per una serata “all’opera” di “Archivi per Lecco”

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Un viaggio tra storia, musica e cultura a Maggianico

Il legame vivo con Gomes e Ponchielli e la sfida del recupero delle loro ville storiche

LECCO – Si è svolto un nuovo incontro del ciclo “Archivi per Lecco”, promosso dall’Associazione Giuseppe Bovara – “Archivi di Lecco e della Provincia” (rivista edita da Cattaneo Paolo Grafiche di Oggiono/Annone, che a breve festeggerà i cinquant’anni).

L’evento ha approfondito la presenza a Maggianico dei compositori Antonio Carlos Gomes e Amilcare Ponchielli, un legame ancora vivo e tangibile attraverso le loro due ville comunali: quella di Gomes, oggi sede della Scuola Civica di Musica, e quella di Ponchielli, da trent’anni in attesa di un progetto che ne definisca il futuro.

Alla serata hanno partecipato come ospiti d’onore Maria Antonietta Ponchielli, pronipote del Maestro, e Cristiano Strinati, sindaco di Paderno Ponchielli, città natale del celebre compositore, nato nel 1834.

Dopo una breve introduzione sul contesto della Scapigliatura milanese, il movimento artistico che animò la capitale meneghina tra gli anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento, il musicologo Angelo Rusconi ha coinvolto il numeroso pubblico con un’interessante e approfondita esposizione sul ruolo di Maggianico in quel fermento culturale.

Grazie soprattutto ad Antonio Ghislanzoni e all’albergatore Giuseppe Invernizzi, detto Davide, Maggianico divenne meta rinomata e prediletta non solo da musicisti, ma anche da scrittori, pittori e critici. Smentendo il mito secondo cui la loro presenza nella borgata lecchese fosse limitata a una semplice vacanza eno-gastronomica, Rusconi ha dimostrato come anche a Maggianico questi artisti proseguissero le loro ricerche sperimentali nelle rispettive discipline. Prendendo a esempio Ponchielli e Gomes, ha guidato l’uditorio in un viaggio inaspettato, arricchito da momenti di ascolto delle opere profondamente “lecchesi” del Maestro, come il celebre Parlatore Eterno, musicato su libretto di Ghislanzoni e rappresentato per la prima volta al Teatro della Società di Lecco nel 1873.

Successivamente, la studiosa e archivista Anna Maria Molinari ha offerto un’esaustiva ricostruzione della storia di villa Gomes, un edificio scenografico che rifletteva perfettamente il carattere e la visione del compositore brasiliano. Grazie a una ricerca approfondita, che ha coinvolto non solo archivi locali, Molinari ha individuato documenti e, soprattutto, fotografie che hanno fatto luce su molti passaggi, anche critici, vissuti da questa imponente dimora.

A partire dal periodo di abbandono risalente a circa metà Novecento, villa Gomes è stata riscattata da una radicale ristrutturazione nei primi anni Ottanta, durante la quale sono però scomparsi non solo i caminetti, ma anche i pregevoli soffitti affrescati, per i quali era stato persino programmato lo strappo e la successiva ricollocazione, mai realizzati.

Successivamente si è affrontata la complessa situazione di villa Ponchielli, che, come noto, sarà aperta in via straordinaria sabato 28 giugno, con accesso non solo al parco ma anche al piano terra dell’edificio.

Come ha sottolineato il moderatore, trent’anni di abbandono hanno condotto la villa a uno stato di degrado davvero inaccettabile, sia per il rispetto dovuto ad Amilcare Ponchielli sia nei confronti dei proprietari succedutisi nel tempo, in particolare la famiglia Gerosa Crotta, che aveva destinato l’immobile a iniziative benefiche per la città.

Sono state proiettate le immagini della pulizia svolta lo scorso sabato da una dozzina di volontari appartenenti alle realtà che hanno risposto all’appello del Comune di Lecco: Archive’s Heritage, Circolo Figini di Maggianico, Comunità Pastorale Beato Serafino di Chiuso e Maggianico, Gruppo Alpini “Monte Magnodeno” di Chiuso e Maggianico, Officina Gerenzone APS e Spring Run Lecco.

Sebbene non siano stati compiuti miracoli, sia il parco che il piano terra della villa sono stati finalmente resi accessibili ai visitatori. La speranza, espressa in chiusura sia dall’assessore Maria Sacchi sia da Maria Antonietta Ponchielli, è che da questo primo gruppo di associazioni e volontari possa partire la rinascita del parco e della villa. Un impegno sicuramente gravoso e monumentale, ma che l’intera città deve sentirsi chiamata ad affrontare, come doveroso riscatto per i trent’anni di colpevole abbandono di questo prestigioso sito monumentale.

L’appuntamento è fissato per sabato 28 giugno, quando sono attese quasi trecento persone per la visita pomeridiana del sito.