In scena “Due pugni guantati di nero”
Filo conduttore della storia il razzismo e le battaglie per i diritti combattute allora, ma che continuano anche oggi
LECCO – Tutti in piedi per una standing ovation che ha dimostrato ancora una volta quanto Federico Buffa sia apprezzato nelle sue narrazioni e nei suoi racconti. Storie capaci di conquistare grazie a collegamenti trasversali e aneddoti incredibili raccontati con una capacità affabulatoria unica.
Davanti a un pubblico attento e appassionato, il giornalista (ex avvocato e commentatore sportivo in primis del basket Nba) ha portato in scena “Due pugni guantati di nero” insieme al pianista Alessandro Nidi, che l’ha accompagnato magistralmente durante la sua performance. Al centro dello spettacolo la storia, e il gesto, che ha reso famosi Tommie Smith e John Carlos sul podio delle Olimpiadi di Città del Messico, anno 1968, (il pugno al cielo sul podio dopo avere ottenuto rispettivamente l’oro e il bronzo nei 200 metri), ma anche la figura del meno conosciuto Harry Edwards, sociologo, professore alla San Josè University e ispiratore di Smith e Carlos.
Ma in perfetto “stile Buffa” il racconto ha avvolto i presenti, che hanno riempito l’aula magna del Politecnico, con mille richiami e mille citazioni di altri personaggi (dal mitico Jesse Owens alla giornalista Oriana Fallaci, dal contestato presidente del Cio Avery Brundage alla ginnasta ceca Vera Caslavska, passando ovviamente per Peter Norman, australiano bianco presente anche lui sul podio il 16 ottobre1968, che solidarizzò con Smith e Carlos indossando al momento della premiazione il simbolo dell’Olympic Project for Human Rights.
Un viaggio attraverso l’America con destinazione Città del Messico (e ritorno negli States). Filo conduttore della storia narrata da Buffa, il razzismo e le battaglie per i diritti combattute allora (a costo di essere emarginati e dimenticati), ma che continuano anche oggi: Buffa ha citato nello spettacolo anche il quarterback Nfl Colin Kaepernick che, dopo essersi inginocchiato nel 2016 – gesto ispirato proprio dal professor Edwards – è stato di fatto cacciato dallo sport professionistico statunitense.
Ad aprire lo spettacolo, andato in scena ieri sera, mercoledì, è stata il prorettore del Polo di Lecco del Politecnico di Milano, Manuela Grecchi: “Questo evento dà il via a qualcosa di estremamente significativo e importante per noi e per la città. Noi del Polo dobbiamo molto a Lecco”. A prendere la parola è stato anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni (presente insieme ai colleghi di Giunta Giovanni Cattaneo e Emanuele Torri): “Questo spettacolo inaugura qualcosa di più grande. Lo spazio della Piccola diventerà uno degli spazi più attrattivi della città. Vogliamo provare a realizzare qualcosa di nuovo”.