Oltre duecento visitatori hanno scoperto Villa Sironi, il campanile e la chiesa Invernizzi, gioielli solitamente inaccessibili
“Il territorio di Lecco continua a rivelarsi una miniera inesauribile di scoperte”
LECCO – “Aiutati che il ciel t’aiuta”, recita un noto proverbio, ed è proprio ciò che è accaduto ieri, domenica 28 ottobre: una splendida giornata di sole, quasi estiva, giunta come inattesa tregua dopo giorni di freddo e piogge autunnali, ha favorito in modo decisivo la riuscita dell’iniziativa “Un pomeriggio d’autunno alla scoperta di Germanedo segreta”.
Protagonisti di questo speciale pomeriggio sono stati tre luoghi solitamente non accessibili al pubblico perché di proprietà privata: il giardino di Villa Sironi, il campanile di Germanedo e l’ottocentesca chiesa privata della famiglia Invernizzi.
L’evento, organizzato dal gruppo Amici di Germanedo con la collaborazione dell’Associazione Giuseppe Bovara – Archivi di Lecco e della Provincia, dell’Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa, di Archive’s Heritage e dei Campanari di S. Vittore al Corpo di Milano, si è svolto in occasione della Festa Patronale della parrocchia dei Ss. Cipriano e Giustina.

In sole tre ore di apertura ha registrato un’affluenza sorprendente di visitatori che, grazie al supporto dei numerosi volontari, hanno potuto scoprire le vicende e il fascino di luoghi poco conosciuti ma di grande valore per la cultura del territorio lecchese.
A Villa Sironi hanno fatto tappa oltre duecento persone. Accolti con grande generosità dai proprietari, che hanno aperto le porte della loro dimora, i visitatori hanno potuto ammirare il grazioso e curatissimo giardino, un autentico gioiello floreale incastonato in una zona densamente urbanizzata.
I “cantastorici” hanno riportato alla memoria la figura dell’ingegnere Bernardo Sironi (1882-1964), autore e primo proprietario della villa: un professionista lecchese di grande prestigio, che progettò opere pubbliche ancora oggi fondamentali come la strada dei Resinelli, quella per Morterone, una parte dell’acquedotto cittadino proveniente da Acquate e diversi campanili, tra cui quello di Germanedo.

I proprietari hanno riservato ai visitatori anche una graditissima sorpresa, aprendo le porte del suggestivo ambiente dominato dallo splendido scalone liberty.
Grande entusiasmo ha suscitato anche il campanile di Germanedo: accessibile solo su prenotazione, esaurita in pochissimo tempo, ha accolto un centinaio di persone, salite fino alla cella campanaria. Qui i Campanari di S. Vittore al Corpo di Milano, insieme a Marco Bernasconi, hanno illustrato la tecnica campanaria e intrattenuto il pubblico con melodie eseguite alla tastiera manuale, regalando momenti intensi che hanno emozionato e commosso i presenti, incantati anche dallo straordinario panorama.
L’ultimo gruppo ha avuto l’opportunità di assistere al concerto conclusivo, con le campane suonate secondo la tecnica delle corde tirate dal basso, ciascun campanaro in perfetta sintonia melodica.

Vera rivelazione della giornata è stata la chiesa privata della famiglia Invernizzi: come spiegato da Umberto Calvi (Associazione Giuseppe Bovara), l’edificio sacro, risalente agli anni Trenta dell’Ottocento, si è conservato in modo eccezionale nella sua struttura e nel suo aspetto originario, sfuggendo alle spesso invasive e discutibili modifiche agli arredi e agli apparati decorativi introdotte dopo il Concilio Vaticano II. Da generazioni la famiglia Invernizzi-Bonacina custodisce questo piccolo gioiello, che meriterebbe di essere maggiormente valorizzato e riconosciuto dall’intera città.
Il successo dell’evento, accompagnato dall’entusiasmo dei numerosi visitatori, ha confermato la validità della proposta, che gli Amici di Germanedo intendono riproporre in primavera, magari con nuove sorprese, “perché il territorio di Lecco continua a rivelarsi una miniera inesauribile di scoperte” concludono cosi dagli Amici di Germanedo.

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