Torna la festa rionale di Maggianico con la mostra Mestée e Lavorà in Brianza

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La mostra è stata creata e allestita dal Circolo Culturale Don Rinaldo Beretta Robbiano di Giussano

LECCO –  “Mestée e Lavorà in Brianza”: un interesse, quello del “lavoro” che accomuna tutti e in particolare la terra lecchese che ne ha fatto il simbolo e il vanto della propria identità.

La mostra è stata creata e allestita dal Circolo Culturale Don Rinaldo Beretta Robbiano di Giussano e  offerta alla Festa Rionale di Maggianico quale contributo e collaborazione di contenuti e riflessioni per l’impegno e la responsabilità del grande dovere del vivere.

L’inaugurazione domenica 8 settembre ore 16.30

La proposta articola un discorso comprensivo di aspetti letterari e artistici attraverso l’esame di uno degli elementi qualificanti della cultura brianzola, il lavoro e in particolare l’uomo che lavora, facendo propria in modo egregio uno dei pilastri della cultura universale.
La società è cambiata ed è mutato radicalmente il modo di lavorare: la radice artigianale del lavoro, con il gusto di fare sapientemente con le proprie mani, è stato sostituito da serialità industriale e dai lavori di contenuto tecnico ed intellettuale. Riandare agli antichi mestieri significa riscoprire oltre che modi di lavorare anche modi di relazione, di affronto della realtà tipici di un mondo che, rispetto ad oggi, procedeva a ritmi rallentati.
Lo scrittore Italo Calvino ha teorizzato il concetto di lentezza: tale espressione, a nostro avviso, può esprimere anche il carattere fondamentale dei rapporti sociali di un tempo. In quella società il rapporto delle persone con il tempo era certamente meno conflittuale di oggi.

“Abbiamo scelto un gruppo di artisti ai quali abbiamo affidato l’interpretazione pittorica di un antico mestiere – spiegano gli organizzatori – la loro capacità di illustrazione, senza
alcun vincolo di tecnica, ha fatto emergere un’umanità variopinta e, a volte, bizzarra, soprattutto per le attività più curiose e, in parte, estinte. Per dare uniformità alla rassegna abbiamo vincolato i pittori ad un’unica dimensione delle opere. Sono mestieri della Brianza… ma non solo. Sono stati scelti i più popolari tra le centinaia possibili: si, perché quando si sfogliano i volumi che conservano traccia delle molteplici attività che sono alla base di tutte le civiltà, ci si rende conto di quanto numerose esse siano”.

L’esposizione delle opere è accompagnata da brevi testi, alcuni in dialetto, attraverso i quali ricongiungere le rappresentazioni al contesto sociale da cui sono state generate.
Un modo dunque anche di far riecheggiare alcune espressioni della lingua dialettale.

Orari di apertura della festa e della mostra

Mercoledì 11, Giovedì 12, Venerdì 13, Sabato 14 Settembre – Dalle 19,15 alle 23,30