LECCO – “I confini dell’Uomo tra vita, coscienza e scrittura”, questo il titolo della serata introdotta da Florinda Cambria e che ha visto in cattedra il filosofo Carlo Sini, intervento il suo che rientra nel ciclo di incontri La Verità del Sogno (organizzati dall’ associazione Frammenti di Filosofia e dal Centro di Psicologia Integrata Lecco) inserita nell’ampio programma di Leggermente, rassegna promossa da Confcommercio Lecco dedicata ai libri e alla scrittura.
Sini con una grande analisi e una superba capacità dialettica, ha cercato di analizzare filosoficamente cos’è il sogno. “Lasciamo le risposte dei perchè e delle funzioni del sogno alle scienze – ha esordito Sini – noi, qui, stasera, cercheremo di capire cos’è il sogno”.
Dopo un lungo e dettagliato excursus Sini è approdato a definire il soggetto sognante come l’ “it”, l’ “esso”, che si differenzia dell’ “io coscente” in quanto “il sogno è quella cosa che riguarda il vivente in generale, quindi non solo l’uomo. Il sogno – ha proseguito Sini – è il mondo che si addormenta nei suoi viventi con un corredo di immagini, quelle che noi chiamiamo immagini oniriche, che sono diverse da quelle della vita desta. Saper distinguere il sogno dalla realtà è però prerogativa solamente di colui che sa, quindi di colui che è in grado di dire: ‘Io ho sognato’ e quindi di stabilire cos’è sogno e cos’è realtà quindi cos’è mondo”. Per Sini è proprio questo ‘dire’, questo tradurre il sogno nel ”detto’ che fa del sogno ciò che è. Senza il ‘detto’ non si potrebbe distinguere ciò che è sogno dalla realtà.
Quindi Sini ha proseguito domandandosi: “Se il sogno è il mondo che si addormenta nelle immagini del vivente, allora che cos’è mondo?”
“Il mondo reale – ha spiegato Sini – non è altro che il sogno a occhi aperti del sapere. Perchè mondo è un ‘detto’, una saputo, un’idea, una categoria, un concetto, quindi anche il sapere intersoggettivo (quello condiviso da tutti, ndr) della veglia è un sogno. Quando io dico mondo sto sognando, ma non come il vivente che sogna addormentato, sto sognando ad occhi aperti perchè credo, mi illudo, che quando dico mondo dico una cosa, che è quella cosa lì che ci racconta il senso comune, che, se non è racchiusa in un senso comune è indefinibile, inafferrabile…”… come i sogni.

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