Un progetto espositivo che dopo diversi ostacoli ha aperto al pubblico, e punta a offrire eventi e iniziative alla portata di tutti
Mons. Giuliano Zanotta, direttore del Museo: “Non solo un luogo di custodia per le opere, ma una realtà viva da valorizzare con il supporto e la collaborazione degli altri enti locali”
MANDELLO DEL LARIO – A Mandello, a pochi passi dalle sponde del lago e accanto alla Chiesa di San Lorenzo, sorge da ormai un paio d’anni un Museo d’Arte Sacra, il primo del Lago di Como. Le tappe della sua nascita, in alcuni momenti piuttosto travagliate, vengono ripercorse passo dopo passo da Mons. Giuliano Zanotta, direttore del Museo.
“Il progetto espositivo si è sviluppato a partire da un’intuizione di Don Donato Giacomelli, ex parroco di San Lorenzo, che ha individuato nella Casa del Vicario, attuale sede del Museo, una struttura idonea a inserire una collezione di opere che dagli anni ’90 era collocata nella casa parrocchiale. – spiega Mons. Giuliano Zanotta – In parallelo il Sistema Museale della Diocesi di Como, con direttore Don Andrea Straffi, ha avviato un percorso di catalogazione dei beni parrocchiali dando così un input concreto alla realizzazione del Museo”.
Prima dell’inaugurazione risalente al 7 dicembre 2019 il Museo ancora insorgente ha però dovuto superare due eventi di spessore: nel 2016 l’incendio alla Chiesa, che ha coinvolto anche la Casa del Vicario, e poi la pandemia, che ha fatto slittare l’apertura al pubblico per maggio 2021. Senza contare gli aspetti legati all’allestimento, a cui si è dedicato fino all’ultimo istante. “Dovendo trovare un lato positivo, i ritardi dovuti all’emergenza sanitaria hanno creato sicuramente aspettative in coloro che desideravano vedere il Museo”, continua Don Giuliano.
Figure altrettanto centrali nel progetto museologico Eugenia Bianchi e Giovanna Virgilio, entrambe storiche dell’arte insignite rispettivamente dei ruoli di conservatrice e di responsabile dei servizi educativi del Museo. “La selezione delle opere è stata effettuata non solo seguendo la loro valenza artistica, ma anche l’espressione data in termini di peculiarità storiche, artistiche e religiose di Mandello e della riviera orientale del lago”, racconta Eugenia Bianchi. Tra i pezzi più pregiati della collezione la croce astile, situata nella prima sala, insieme all’affresco raffigurante la Crocifissione di Cristo.
Tanti dunque i soggetti coinvolti, senza dimenticare i contributi finanziari di Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto museografico, oltre a quelli giunti dal bando istituito da Fondazione Comunitaria del Lecchese e Lario Reti Holding per l’apertura e la valorizzazione del Museo, che hanno permesso tra l’altro l’organizzazione di alcuni eventi. Il più importante ha riguardato senza dubbio la presentazione del catalogo del Museo curato da Giovanna Virgilio, con la presenza dello scrittore Andrea Vitali.
Per il futuro prossimo e gli anni a venire si stanno già progettando nuove iniziative. Su questo punto interviene Eugenia Bianchi: “Al momento portiamo avanti attività di visite e laboratori per le scuole, anche per attirare un pubblico più giovane lontano dal target del Museo. Dopo quasi un anno di apertura e considerato il periodo complicato che stiamo ancora attraversando la risposta di visitatori è stata discreta, anche se c’è ancora molto lavoro da fare”.
Anche Mons. Zanotta si sbilancia sull’avvenire: “Auspico che il Museo possa essere una via di bellezza in grado di condurre all’evangelizzazione, ponendosi non solo come un luogo di custodia ma come realtà viva capace di educare alla fede. Solo attraverso il passato si può guardare al futuro”. L’ultimo appello lo rivolge agli enti locali: “Spero che ci si possa muovere in un’ottica di supporto e di aiuto, e che non ci siano solo proposizione enunciative, ma enunciazioni propositive”.
Il Museo è aperto al pubblico da ottobre ad aprile la domenica dalle 15.00 alle 18.00, e da maggio a settembre il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30. Per maggior informazioni clicca qui.