Primo appuntamento in programma per giovedì 2 maggio
In serata, in sala civica, Lorenzo Gambetta presenterà il libro Pedalando per la libertà
MANDELLO DEL LARIO – Si alza il sipario sul primo appuntamento del Festival della Letteratura, organizzato dall’Assessore alla Cultura e Istruzione, Doriana Pachera, e dedicato ai bambini della scuola primaria. Lo spettacolo teatrale dal titolo “Alice nel paese delle meraviglie“, diretto da Teresa Cerere, viene proposto alle classi terze, quarte e quinte che hanno aderito all’iniziativa. L’appuntamento è per giovedì 2 maggio alle ore 10.30 presso il Teatro San Lorenzo.
“Protagonista del monologo è la giovanissima Ilenia Sibilio che racconta Alice e dialoga a due voci con tutti i personaggi della storia dando loro voce, caratteri e toni con registri linguistici sempre differenti. Con grande dinamicità vive lo spazio scenico facendolo divenire luogo magico, illusorio e a tratti inquietante. Un luogo dove ogni piccolo spettatore può liberare la sua fantasia e vedere quel che non c’è. Sul palco con lei personaggi in carta su palette che raffigurano la Regina di Cuori, il Bianconiglio, lo Stregatto, il Brucaliffo e tutti gli altri stravaganti protagonisti con cui si confronta. Imponenti a livello scenografico grandi sagome dal valore simbolico: una tazza, un orologio, un cappello e scenari incantati in cui poter sospendere il tempo e lo spazio per dar vita a tutti i luoghi possibili (e impossibili) del nostro immaginifico” spiega Doriana Pachera.
“I bambini sorprenderanno Alice mentre dorme e sogna personaggi e luoghi straordinari in un mondo fantastico che è come lei vorrebbe. Inseguendo un coniglio bianco che indossa uno strano panciotto e un orologio da taschino, la piccola ma coraggiosa protagonista, inizia un incredibile viaggio che la condurrà nel suo Paese delle Meraviglie. Alice corre, scappa, cade, si rialza. Diventa grande per poi tornare piccola. Si imbatte in situazioni tanto impossibili quanto straordinarie, si confronta anche con le ingiustizie contro cui combattere – continua Doriana Pachera – Gioca, ‘fa finta di’, osserva il mondo attorno a sé con curiosità e ci porta a guardare la realtà con altri occhi. È un’eroina che sbaglia e non sa imparare dai suoi errori. Non ha una meta. Segue il suo istinto e con intraprendenza e un pizzico di follia impara a combattere le sue paure. Non drammatizza o enfatizza mai troppo su quello che le accade. Alice affronta l’irreale con lucido e apparente distacco, ne è affascinata e lo analizza. In un mondo tra realtà e fantasia, rende possibile ciò che è impossibile”.
Sempre il 2 maggio in sala civica (via Dante, 47) ore 21 altro appuntamento con il Festival della Letteratura. Lorenzo Gambetta presenterà il libro Pedalando per la libertà, libro che nasce dal cicloviaggio “Staffette Partigiane” dello scorso 25 aprile, per rendere omaggio alle piccole grandi storie incontrate lungo il tragitto che da Reggio Emilia porta a Milano. Un libro che parla di storia passata, remota e prossima, di memoria, di vita, di scelte e anche di morte. E’ forte il bisogno rendere il giusto omaggio a chi, nel momento più buio della nostra storia, ha deciso di spendere tutto.
Nel libro si è prestata attenzione a non cadere nella trappola di relegare l’intero sforzo delle donne nella Resistenza al mero trasporto clandestino di documenti o istruzioni. Nel libro infatti sono presenti esempi di donne che con le loro azioni, le loro scelte, il loro coraggio, hanno fatto la nostra storia. La bicicletta, strumento democratico per definizione, travalica confini, non conosce limiti territoriali, sublima i pensieri. In maniera “leggera” ma efficace, proprio come una pedalata in mezzo alla sconfinata bellezza della natura, ha scardinato i muri della retorica, ha costruito ponti, ha fermato quello sbriciolamento del senso di comunità a cui assistiamo spesso inermi. Donne, bicicletta e resistenza. Libertà e democrazia, mai sufficienti se non c’è la liberazione. Voce del verbo liberare, azione di rottura, di risveglio collettivo, che non può essere limitato ad una data o ad un evento storico ma scandisce sempre i nostri passi e le nostre pedalate.
Dal racconto emerge prepotente la voglia di ritrovare un senso di comunità forte, di ricordare, di resistere, di tornare ad essere società civile. Anteporre il “noi” all’individualismo, premiare l’altruismo a scapito dell’egoismo. Le storie delle donne raccolte in questo libro rappresentano ferme fondamenta sulle quali provare ad edificare una casa comune.