Occidoriente – Terra di Mezzo. A Varenna il teatro racconta l’Iran tra tradizione e modernità

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(Image by wernerredlich from Pixabay)
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Un viaggio teatrale per raccontare l’Iran di ieri e di oggi attraverso le parole di Hedayat e lo sguardo di Hamid Ziarati

L’iniziativa si terrà sabato 4 ottobre alle ore 20:30

VARENNA – Presso la sala polifunzionale De Marchi di Varenna, la compagnia Teatro in Mostra presenta lo spettacolo “Occidoriente – Terra di mezzo”, liberamente ispirato al racconto “Il manichino dietro il velo” di Sadeq Hedayat. In scena Laura Negretti e Sacha Oliviero, con drammaturgia di Hamid Ziarati, regia di Eleonora Moro, scene e progetto luci di Armando Vairo, direzione tecnica di Donato Rella. Produzione Teatro in Mostra.

Un incontro per comprendere, tra un gruppo di artisti italiani e uno scrittore iraniano che ha scelto l’Italia come sua seconda casa, pur mantenendo vivo e profondo il legame con il popolo e la cultura d’origine. “Un dialogo in cui le nostre domande, spesso appesantite dal desiderio di superare i luoghi comuni, hanno trovato risposte di apparente semplicità, capaci però di tracciare con chiarezza la strada da seguire. Leggerezza e tradizione: questa la chiave offerta da Hamid Ziarati” spiegano gli organizzatori.

Leggerezza e tradizione: sono queste le chiavi scelte per provare a raccontare, attraverso il linguaggio del teatro, cosa significhi oggi l’Iran agli occhi di chi non è iraniano, persiano, orientale o musulmano.

“Guidati dalla sottile e soave ironia di Hamid Ziarati, ci siamo lasciati condurre tra le pieghe affascinanti della tradizione letteraria e poetica persiana. Alla fine il nostro cammino ci ha portati a un piccolo racconto, che custodisce due caratteristiche irrinunciabili – proseguono gli organizzatori – La prima: pur scritto quasi un secolo fa, narra una vicenda universale, una storia di emigrazione e d’amore, di civiltà diverse, quella occidentale e quella orientale, che si incontrano e si scontrano, in un continuo oscillare tra attrazione e repulsione verso l’altro da sé”.

I coordinatori dell’iniziativa teatrale sottolineano poi la seconda caratteristica irrinunciabile: “La seconda è la forza delle immagini. Immagini vivide e potenti, Teheran, uno studente, Parigi, un manichino, ancora Teheran, una giovane innamorata, un velo, una pistola, che hanno saputo parlare direttamente a noi. Ed è proprio da queste visioni che nasce il teatro, perché sono loro a dare forma e respiro a un testo destinato a trasformarsi in spettacolo”.

Il racconto scelto è “Il manichino dietro il velo” (1933), opera di Sadegh Hedayat, considerato da molti il Kafka della letteratura persiana. “Non potevamo che affidarlo ad Hamid Ziarati, perché lo attualizzasse e lo plasmassi attraverso la sua esperienza personale di scrittore iraniano da anni immigrato in Italia: un autore contemporaneo che rilegge una storia di emigrazione scritta quasi un secolo fa da un connazionale” spiegano i componenti della compagnia teatrale.

“Nel corso del nostro progetto ci siamo resi conto, con un misto di inquietudine e sorpresa, che le contraddizioni fantasiose e drammatiche della realtà iraniana avevano finito per insinuarsi anche all’interno dello spettacolo. Protagonista del racconto è un manichino di donna, visto da un giovane iraniano in una vetrina europea: simbolo di un Occidente tanto seducente quanto respingente. Una simbologia che trova un’eco amara in un’immagine circolata recentemente nel mondo: quella di una fabbrica di Teheran in cui i manichini femminili vengono privati del seno e ‘lobotomizzati’ prima di essere esposti nelle vetrine, resi conformi ai dogmi imposti dai rigidi custodi della morale e del costume iraniano” concludono dalla compagnia teatrale.

L’iniziativa si terrà sabato 4 ottobre alle ore 20:30. Lo spettacolo avrà una durata di circa un’ora e dieci minuti. Ingresso libero.

Locandina
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