Un pomeriggio tra presepi, musica antica e arte da restaurare nella storica dimora
LECCO – Una folla di persone, non solo maggianichesi, ha varcato la grande cancellata d’ingresso di Casa Ghislanzoni (già Monzini, Mauri e oggi Invernizzi) domenica 14 dicembre, per partecipare all’iniziativa “Un pomeriggio natalizio a Maggianico”, organizzata grazie alla collaborazione della Comunità Pastorale Beato Serafino di Chiuso e Maggianico, Spring Run Lecco, Officina Gerenzone APS, Archive’s Heritage, Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa e Associazione Giuseppe Bovara – Archivi di Lecco e della Provincia.
L’evento ha voluto offrire a tutti un momento natalizio semplice e genuino, riscoprendo atmosfere antiche e tradizionali. I visitatori, accolti da un lungo tappeto rosso steso dalla cancellata su via Martelli fino al settecentesco portale d’ingresso della bizzarra dimora, frutto della sovrapposizione di diverse fasi architettoniche che si estendono dal XVI al XX secolo, sono stati accompagnati nel grande portico addobbato con festoni, agrifogli e nastri, un tempo vivaci protagonisti dei racconti natalizi che i bambini leggevano e studiavano nei sussidiari delle scuole elementari.

Un coloratissimo banco benefico, arricchito da oggetti e idee regalo, ha animato per un giorno la severa sala da pranzo del palazzo; nella suggestiva penombra della sala del torchio, tra le poche rimaste integralmente conservate con ruota di trazione, meccanismi e accessori originali, ha fatto bella mostra un prezioso presepio da collezione. Anche la vasta galleria superiore ha ospitato un’esposizione di piccole Natività, vere protagoniste del Natale, provenienti da tutto il mondo e capaci di incantare i visitatori, soprattutto i più piccoli.
Nel grande salone al pianterreno, dopo secoli di silenzio, hanno di nuovo riecheggiato le note di due raffinati e suggestivi momenti musicali, protagonisti la chitarra di Silvia Faggion. Sotto la volta affrescata con scene e temi mitologici, si sono levate antiche melodie di autori del primo Ottocento, le stesse che, con ogni probabilità, venivano eseguite in passato a Casa Ghislanzoni per intrattenere ospiti e amici. Tra le due esecuzioni è stato inoltre presentato l’imminente avvio del restauro della tela dell’Adorazione dei Pastori, conservata nella Parrocchiale di Maggianico.

“Un’opera d’arte secentesca che necessita di urgenti interventi conservativi, alla quale sono state interamente destinate le offerte raccolte nel corso dell’anno dalle associazioni e dai gruppi promotori, grazie a iniziative come l’apertura delle ville Gomes e Ponchielli, il cabaret scapigliato estivo e l’incredibile successo della castagnata degli Alpini di Maggianico e Chiuso – continuano i coordinatori – In breve tempo, queste donazioni hanno raggiunto la cifra necessaria a completare il contributo deliberato dal bando della Fondazione Comunitaria del Lecchese“.
La restauratrice Roberta Grazioli ha illustrato a un attento uditorio le prime azioni, coordinate, naturalmente, con la Soprintendenza, propedeutiche all’intervento sulla grande tela, compromessa da un intervento pittorico “di completamento” eseguito nel 1954 dal pittore Orlando Sora per colmare le numerose lacune di colore dell’opera originaria.

Secondo le cronache parrocchiali, la tela proveniva da un cascinale in cui, in un gesto quanto mai dissacrante, era stata utilizzata come sacco per battere il grano. “Le prime analisi diagnostiche promettono di chiarire molti aspetti dell’opera, suscitando tra i presenti grande attesa per i risultati, che saranno presentati in un successivo incontro” spiegano gli organizzatori.
Tra il pubblico era presente anche il parroco di Maggianico, don Giovanni Giovannoni, che ha ringraziato la comunità lecchese per aver risposto prontamente e con entusiasmo a questo progetto, definendolo un graditissimo regalo “natalizio” che arricchisce non solo Maggianico, ma l’intero territorio lecchese.

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