“Nuovo mattino”: l’alpinista Franco Perlotto ospite dell’ultimo incontro

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Franco Perlotto - foto: letterealtura.it
Franco Perlotto – foto: letterealtura.it

LECCO – Ultimo appuntamento, il 4 dicembre,  di del ciclo “NUOVO MATTINO” organizzato dal gruppo Alpinistico dei Gamma. Un’altro Illustre ospite  racconterà cosa accadde più a Est, sulle Dolomiti, durante il ’68 dell’Alpinismo .

Franco Perlotto è nato a Vicenza nel 1957. Guida alpina, viaggiatore, giornalista, ha visitato una cinquantina di paesi nel mondo ed ha compiuto alcune migliaia di ascensioni molte delle quali da solo. Tra le sue salite più importanti spiccano 42 vie nuove tra le quali 10 in solitaria, 63 solitarie tra le quali 24 prime solitarie, 15 prime invernali. Tra le più note si ricordano la scalata del Salto Angel, la cascata più alta del mondo in Amazzonia, una prima solitaria e una via nuova da solo sul Capitan nella Yosemite Valley in California, la prima solitaria del Trollryggen in Norvegia, la più lunga via di roccia d’Europa, le prime solitarie alla via degli Svizzeri al Grand Capucin e alla Gervasutti al Pic Adolphe Rey sul Monte Bianco, oltre a decine di salite solitarie sulle Dolomiti.

Ha pubblicato dodici di libri, tra i quali il Manuale dell’Alpinismo (Sperling & Kupfer), Guida alle Grandi Pareti del Mondo (Mursia), Terre di Nessuno (Sperling & Kupfer) e due romanzi: La Terra degli Invisibili (Marco Tropea Editore), Indio (Alpine Studio Editore). Ha pubblicato reportages di viaggio e di alpinismo sulle principali testate italiane ed estere.

Come esperto di cooperazione allo sviluppo ha operato in missioni umanitarie in Afghanistan, in Palestina, in Ciad, in Bosnia, in Zaire, in Rwanda, in Sudan, in Congo, in Sri Lanka e in Brasile. Ha vissuto per tre anni con gli indios Yanomami nella foresta brasiliana e per quattro anni ha coordinato un programma del Ministero degli Esteri contro gli incendi forestali in Amazzonia della quale è uno dei più grandi esperti italiani. A seguito di questa grande esperienza acquisita sul campo l’Università della Tuscia di Viterbo gli ha conferito una Laurea ad Honorem in Educazione e Divulgazione Ambientale.